BEATA MARIA TERESA CASINI

FONDATRICE DELLE SUORE OBLATE

DEL SACRO CUORE DI GESU'

UNA VITA OFFERTA A DIO

PER LA SANTITA' DEI SACERDOTI

Teresa nasce a Frascati, ridente cittadina dei castelli romani, il 27 ottobre 1864.

E' la primogenita dell'ingegnere Tommaso Casini e di Melania Rayner, cittadina belga. Vive la sua infanzia serena insieme alla sorella Adele e al fratello Alessandro, per il quale nutre un amore particolare. Il suo amato papà, uomo di fede sincera e profonda, le insegna ad amare Dio con tutto il cuore, ma quando Teresa ha soltanto nove anni egli muore.

La famiglia allora si trasferisce a Grottaferrata presso i nonni materni. La mamma, donna giovane, bella, ricca e amante del divertimento, la trascina in una vita mondana senza tregua.

A diciotto anni Teresa ha tanto vuoto nel cuore e cerca come dar senso alla sua giovane vita. Convinta che solo Dio può riempire questo vuoto, passa molte ore della sua giornata, facendo amorosa compagnia a Gesù Sacramentato. Un giorno, mentre è in preghiera nella chiesa abbaziale di santa Maria in Grottaferrata, il Signore le mostra il suo Cuore trafitto da una spina e le rivela il proprio dolore: Il Sacerdote è parte delle mie viscere, pupilla dei miei occhi; il carattere sacerdotale è al di sopra di qualunque dignità. Io ho chiamato queste anime al mio servizio, dando loro una vocazione sublime, le ho circondate di lumi e grazie dello Spirito Santo e le ho messe in mezzo alla società, affinché, trattando continuamente con essa, mi fossero come tanti canali in cui le anime passassero per venire al mio Cuore. Ma - aggiunse con espressione di dolore - non tutte corrispondono alla loro vocazione e con le loro infedeltà e ingratitudini trafiggono il mio cuore, conficcando una spina in esso”. Mi chiese poi di riparare e di consolarlo nel suo dolore>>.

Da quel momento in poi ella non ha più pace. Il suo unico desiderio sarà consolare Gesù e cercare tutti i modi per farlo. Dopo attenta riflessione e con l'aiuto e il consiglio del suo direttore spirituale, padre Arsenio Pellegrini, abate dei monaci basiliani, decide di consacrarsi interamente al Signore, entrando il 1° febbraio 1885 nel monastero delle "Sepolte vive" in Roma. In questo luogo, subito dopo l'ingresso, sente nel suo intimo una voce che le dice: "Qui entri per imparare non per restare". Ella intanto si'impegna a vivere la sua vita di claustrale, cercando unicamente di piacere al Signore. Le superiore le assegnano il compito di sacrestana. “Un giorno,-ella racconta- stando attorno a Gesù Sacramentato e trattando con Lui familiarmente, intesi che Gesù mi chiedeva dodici vittime, che si fossero offerte con Lui alla giustizia del suo Divin Padre in riparazione delle offese ricevute da parte dei Suoi Sacerdoti e richiese che questa offerta ciascuna la facesse con il proprio sangue”. Il 12 giugno dello stesso anno, giorno della festa del Sacro Cuore, insieme al padre Arsenio Pellegrini, suo direttore spirituale, a tre monaci basiliani, a un sacerdote diocesano, a due religiose e a quattro laiche, fa la sua offerta di vittima. Dopo qualche mese però si ammala ed è costretta a tornare in famiglia, dove l'opposizione della mamma alla sua scelta di consacrazione si fa sempre più ostinata. Lei non si lascia scoraggiare e cerca di realizzare il suo sogno.

Intanto la sua famiglia si è stabilita a Frascati e lei va a pregare nella chiesa di san Rocco. “In questa chiesa- scrive nella sua autobiografia- compresi che avrei potuto realizzare il desiderio espresso dal Signore riguardo ai Sacerdoti con riunire attorno a Gesù Sacramentato un piccolo numero di anime, aventi per scopo di offrirsi insieme a Lui, Vittima Eucaristica, in sacrificio di espiazione per quei Sacerdoti che, con le loro colpe, offendono la giustizia del Suo Divin Padre”.

Teresa confida tutto al suo direttore spirituale. Padre Arsenio, uomo intelligente ma dispotico, le ordina allora di entrare in un Istituto nascente intitolato: "Le vere amanti del Cuore di Gesù". La fondatrice, donna dall'equilibrio mentale instabile, dopo poco si ammala e muore e l'Istituto finisce nel nulla.

Ella allora si ritira a Grottaferrata, dove passa molte ore delle sue giornate in preghiera nell'Abbazia di Santa Maria. Prende in affitto un piccolo appartamento e qui comincia ad accogliere alcune ragazze desiderose di conoscere il Signore. Intanto sta cercando di costruire una piccola casa nella quale poter vivere stabilmente. Qui il 17 ottobre 1892 con due di esse inizia, nella più grande povertà, la vita comune e, due anni dopo, il 2 febbraio 1894 nasce l’Istituto delle Vittime del Sacro Cuore di Gesù, rinominato poi Istituto delle Suore Oblate del Sacro Cuore di Gesù.

La vita del piccolo monastero, di stretta clausura, si svolge tra preghiera, penitenza e lavoro. Il fervore è tanto ma le difficoltà economiche sono tantissime e, per insufficienza di beni di prima necessità, le suore facilmente si ammalano di tisi e parecchie di esse muoiono. I genitori delle giovani, che vorrebbero entrare a far parte di questo istituto nascente, per timore che le figlie abbiano a perdere la salute o la vita, negano loro il permesso. Sono anni molto molto difficili, ma Teresa, non si scoraggia: sa che quest’Opera è stata richiesta dal Signore stesso ed Egli non le lascerà mancare il Suo aiuto.

Vive il suo tempo in un esercizio di pura fede e nella serena fiducia che il Signore avrebbe spianato la strada a questa piccola famiglia religiosa, che nient’altro desidera se non consolare il Cuore Trafitto di Gesù.

I Superiori Ecclesiastici ad un certo punto consigliano a Teresa di aprire la clausura. Ella allora si dedica alla cura delle ragazze del popolo, nel cui cuore cerca di instillare un’alta stima per il Sacerdozio ministeriale e le prepara a diventare delle brave madri di famiglia, le quali un giorno sapranno individuare il germe della vocazione nei loro figli e pregare perché esso giunga a maturazione.

Nel 1925, per promuovere e coltivare le vocazioni sacerdotali, Teresa si trasferisce a Roma dove, sempre in pieno accordo con le autorità ecclesiastiche, dà vita all’Opera dei Piccoli Amici di Gesù, collegi maschili, nei quali regna un grande spirito di famiglia, che cura in modo particolare la formazione del cuore dei bambini. Quest’Opera darà alla Chiesa numerosi Sacerdoti e alcuni Vescovi.

In seguito, ella si prodiga con delicata premura in tutte quelle forme di attività, che il suo cuore materno le ispira, in favore dei Sacerdoti anziani, malati e poveri.

Intanto la sua salute, sempre molto precaria, peggiora ogni giorno di più. Una leggera paralisi e una progressiva artrite deformante la costringono sulla sedia a rotelle, ma il suo cuore è sempre più ardente di amore per Gesù Eucaristia, tanto che, quando sarà costretta a rimanere a letto, da una finestrella della sua camera che comunica con la cappella, farà compagnia al suo Signore notte e giorno. In una pagina del suo diario si legge: "Il mio Dio mi ha legato con catene ai piedi dell'altare. Sì, io sento che fra me e il Santissimo Sacramento vi è una catena; essa mi tiene strettamente unita a Gesù".

Dopo anni di infermità accettata e offerta come sacrificio di soave odore , per la santificazione dei Sacerdoti, e tutta una vita spesa per consolare il Cuore di Gesù all’alba del 3 aprile 1937 Teresa, va incontro al Suo Signore dicendo: “Sono serena, sento Dio vicino a me”.

Lascia alle sue figlie, insieme alla testimonianza della propria vita, un testamento spirituale in cui si legge: " Figlie, pregate; pregate con semplicità ma pregate e la vostra preghiera non sia mai interrotta... La preghiera per un'Oblata è tutto...Vi raccomando il Sacro Cuore di Gesù; consolate questo Cuore trafitto, questo Cuore abbandonato; consolatelo ed amatelo, offritegli il vostro cuore come luogo di suo rifugio negli abbandoni e dolori, offritegli il vostro amore come refigerio al suo amore contraddetto, sconosciuto e non corrisposto....Pregate sempre per me, ma in special modo vi raccomando i Sacerdoti, per la santificazione dei quali solo dovete immolarvi".

Il giorno 31 ottobre 2015, Maria Teresa Casini, nel corso di una solenne concelebrazione eucaristica, viene dichiarata "Beata" nel suo paese natio, Frascati, dal Cardinale Angelo Amato, delegato del Papa Francesco. 

Casa natale di Teresa Casini in Frascati (Roma)

Nonno Paul Rayner

Nonna Melania Iossart

Papà Tommaso

Mamma Melania

La famiglia di Teresa

Teresa a tre anni

Teresa a diciotto anni

Alessandro, fratello di Teresa

Adele, sorella di Teresa

Abbazia di Grottaferrata (Roma)

Padre Arsenio Pellegrini, Abate

Casa di Fondazione

Teresa all'inizio della Fondazione

Teresa e le sue prime compagne

Teresa con i primi Seminaristi

Camera di Teresa

Teresa anziana e malata