Cuore di Gesù,

re e centro di tutti i cuori

PREGHIERA INIZIALE

 

O Gesù, il tuo Cuore divino è simbolo vivente di amore infinito, attira le nostre anime alla tua dolce intimità. Tu che ti sei consumato per la gloria del Padre e per la salvezza di tutti i tuoi fratelli e in modo particolare per i Sacerdoti, rendi anche la nostra vita, come hai reso quella della nostra Madre Teresa, una testimonianza di amore per te. Ti offriamo, o Vittima dei nostri altari, i nostri sensi, così pronti alla dissipazione; il nostro cuore, così incostante; la nostra carne, così fragile. Tutto ciò che abbiamo e siamo, l’offriamo a te perché diveniamo un sacrificio d’amore  a te gradito per la salvezza dei tuoi Sacerdoti.

 

 

 

DAL VANGELO SECONDO MATTEO

 

Gesù disse: “Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.

Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.

Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”.

 

CORONCINA AL SACRO CUORE DI GESU’

PER LA SANTIFICAZIONE DEI SACERDOTI

 

  1. Sacro Cuore di Gesù, tu hai promesso: “Io sarò con voi fino alla fine del mondo”, e per questo hai istituito l’adorabile sacramento dell’Eucaristia, e qui ti offri vittima d’amore al Padre per i peccatori e specialmente per i tuoi più cari, i Sacerdoti. Dimentica, ti preghiamo, le loro ingratitudini, perdona le loro colpe, i loro sacrilegi e la loro indifferenza e, col perdono, dona ad essi una fede viva nella tua infinita misericordia, perché, pentiti, tornino al tuo cuore.

           Padre nostro – Ave, o Maria – Gloria


               Cuore di Gesù, infiammato di amore per noi,              infiamma i nostri cuori d’amore per Te! (3 volte)

 

         2. Sacratissimo Cuore di Gesù: abisso di ogni virtù, tesoro inesauribile delle divine misericordie e fonte di ogni consolazione, con grande fiducia ti chiediamo: donaci numerosi Sacerdoti e rivestili di tutte le virtù del tuo Cuore, perché diventino tuoi veri servi; dona loro la tua dolcezza, la tua umiltà, la tua illibatezza e la tua santità, perché diano gloria al Padre che è nei cieli e siano guide illuminate per i loro fratelli.


Padre nostro – Ave, o Maria – Gloria


Cuore di Gesù, infiammato di amore per noi, infiamma i nostri cuori d’amore per Te! (3 volte)

 

               3. Amorosissimo Cuore di Gesù, generoso verso tutti quelli che ti invocano, fonte di vita e di santità, tesoro infinito della divinità, fornace ardentissima del divino amore, tu solo sei il nostro rifugio, tu la sede del nostro riposo, tu il nostro tutto. Ti supplichiamo: donaci Sacerdoti che siano uomini di preghiera intensa e perseverante; infondi in essi il tuo Spirito Santo perché infiammi il loro cuore di quel vivo amore di cui tu avvampi, affinché amando te ed il prossimo per amore tuo, possano essere felici in questa e nell’altra vita. Amen.

 

Padre nostro – Ave, o Maria – Gloria


Cuore di Gesù, infiammato di amore per noi, infiamma i nostri cuori d’amore per Te! (3 volte)

 

PREGHIERA FINALE

 

Maria, madre di Gesù sommo ed eterno Sacerdote, chiedi al Padre per tutti i Sacerdoti una vera e stabile devozione al Sacro Cuore di Gesù, Tuo Figlio, perché, racchiusi in esso con i loro pensieri ed affetti, adempiano tutti i loro doveri e servano sempre Gesù con grande gioia fino a quando lo incontreranno nella gioia del paradiso. Amen.

 

"La messe è molta

ma gli operai sono pochi

Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: «Pace a questa casa!». Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: «È vicino a voi il regno di Dio». Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: «Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino». (Lc 10, 1-12)

 


 

 

““Pregate il padrone della messe che mandi operai!”

 

“Pregate il padrone della messe che mandi operai!” Ciò significa: la messe c’è, ma Dio vuole servirsi degli uomini, perché essa venga portata nel granaio. Dio ha bisogno di uomini. Ha bisogno di persone che dicano: Sì, io sono disposto a diventare il Tuo operaio per la messe, sono disposto ad aiutare affinché questa messe che sta maturando nei cuori degli uomini possa veramente entrare nei granai dell’eternità e diventare perenne comunione divina di gioia e di amore. “Pregate il padrone della messe!” Questo vuol dire anche: non possiamo semplicemente “produrre” vocazioni, esse devono venire da Dio. Non possiamo, come forse in altre professioni, per mezzo di una propaganda ben mirata, mediante, per cosi dire, strategie adeguate, semplicemente reclutare delle persone. La chiamata, partendo dal cuore di Dio, deve sempre trovare la via al cuore dell’uomo. E tuttavia: proprio perché arrivi nei cuori degli uomini è necessaria anche la nostra collaborazione. Chiederlo al padrone della messe significa certamente innanzitutto pregare per questo, scuotere il suo cuore e dire: “Fallo per favore! Risveglia gli uomini! Accendi in loro l’entusiasmo e la gioia per il Vangelo! Fa' loro capire che questo è il tesoro più prezioso di ogni altro tesoro e che colui che l’ha scoperto deve trasmetterlo!”

 

Noi scuotiamo il cuore di Dio. Ma il pregare Dio non si realizza soltanto mediante parole di preghiera; comporta anche un mutamento della parola in azione, affinché dal nostro cuore orante scocchi poi la scintilla della gioia in Dio, della gioia per il Vangelo, e susciti in altri cuori la disponibilità a dire un loro “sì”.

 

Come persone di preghiera, colme della Sua luce, raggiungiamo gli altri e, coinvolgendoli nella nostra preghiera, li facciamo entrare nel raggio della presenza di Dio, il quale farà poi la sua parte. In questo senso vogliamo sempre di nuovo pregare il Padrone della messe, scuotere il suo cuore, e con Dio toccare nella nostra preghiera anche i cuori degli uomini, perché Egli, secondo la sua volontà, vi faccia maturare il “sì”, la disponibilità; la costanza, attraverso tutte le confusioni del tempo, attraverso il calore della giornata ed anche attraverso il buio della notte, di perseverare fedelmente nel servizio, traendo proprio da esso continuamente la consapevolezza che – anche se faticoso – questo sforzo è bello, è utile, perché conduce all’essenziale, ad ottenere cioè che gli uomini ricevano ciò che attendono: la luce di Dio e l’amore di Dio. (Benedetto XVI - Incontro con i Sacerdoti e i Diaconi a Freising, 14 settembre 2006)

 

 

Preghiera per le Vocazioni

 

 

O PADRE, fa’ sorgere fra i cristiani

numerose e sante vocazioni al sacerdozio,

che mantengano viva la fede e

custodiscano la grata memoria del tuo Figlio Gesù

mediante la predicazione della sua parola

e l’amministrazione dei Sacramenti

con i quali tu rinnovi continuamente i tuoi fedeli.

Donaci santi ministri del tuo altare,

che siano attenti e fervorosi custodi dell’Eucaristia,

sacramento del dono supremo di Cristo

per la redenzione del mondo.

Chiama ministri della tua misericordia,

che, mediante il sacramento della Riconciliazione,

diffondano la gioia del tuo perdono.

Fa’, o Padre, che la Chiesa accolga con gioia

le numerose ispirazioni dello Spirito del Figlio tuo e,

docile ai suoi insegnamenti,

si curi delle vocazioni al ministero sacerdotale

e alla vita consacrata.

Sostieni i Vescovi, i sacerdoti, i diaconi,

i consacrati e tutti i battezzati in Cristo,

affinché adempiano fedelmente la loro missione

al servizio del Vangelo.

Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

Maria, Regina degli Apostoli, prega per noi!

 

 


 

 

 

 

Pregare, ma come?

Mettiamoci con il pensiero alla presenza del Cristo e contempliamolo poco a poco, colme di amore per la Sua santa umanità.


TeniamoGli compagnia. Parliamo con Lui. RaccomandiamoGli le nostre necessità.


Se siamo in pena, possiamo lamentarci con Lui. Al contrario, rallegriamoci se siamo nelle consolazioni.


E facciamo attenzione a non dimenticarLo quando va tutto bene.

Santa Teresa d'Avila ❤️

24 GIUGNO: NATIVITA' DI

SAN GIOVANNI IL BATTISTA

San Giovanni Battista è per eccellenza un dono di Dio, poiché nasce dalla vecchiaia ormai sterile di Elisabetta e dall’incredulità “muta” di Zaccaria. Egli è il profeta definitivo: “Tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo…
“Giovanni è un profeta"? - domandano a Gesù - "Sì, vi dico, e più che un profeta”. Egli è ricolmo dello Spirito di Dio fin dal grembo materno.
La sua voce, poderosa come quella dei profeti antichi, e la sua testimonianza che non conosce esitazioni faranno dire a Gesù: "Giovanni non è una canna sbattuta dal vento, è una quercia che può essere solo spezzata”.
La voce del Battista e la sua mano puntano diritte su quell’Uomo che è nella folla degli ascoltatori. “Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!”. E il battesimo che egli compie su Gesù si trasforma in una grandiosa manifestazione divina.

PREGHIERA A SAN GIOVANNI BATTISTA

PER I SACERDOTI

San Giovanni Battista, Tu che hai preparato la strada al Signore,
aiuta i Sacerdoti a preparare il cuore dei piccoli e dei giovani,
perché sappiano conoscerLo ed amarLo.

Tu che lo hai indicato al tuo popolo nel fiume Giordano, dicendo: "In mezzo a voi c'è Uno che voi non conoscete",
insegna ad ogni Sacerdote a riconoscerlo nella sua Parola,
nei Sacramenti, nei fratelli, soprattutto i più poveri e bisognosi.

Tu che hai lottato fino alla morte per i principi e i valori più nobili,
aiutali ad essere impavidi nel difenderli.

Tu che ti sei lasciato uccidere pur di non tacere la verità,
aiutali ad essere coraggiosi testimoni della Verità
della libertà e della giustizia.

Tu che sei stato definito da Gesù stesso come “Il più grande dei nati di donna” insegna ad essi l’umiltà che ti ha fatto dire: ”Tra di voi c’è Uno al quale io non sono degno di sciogliere i sandali”.
Amen

Amore per Amore

Sacro Cuore di Gesù, io depongo nel Calice, che ogni Sacerdote innalza oggi sull'Altare, i miei pensieri, il mio lavoro, le  mie tristezze, le mie gioie, le mie conquiste, le mie sconfitte, le mie vittorie, il mio presente, il mio passato e il mio futuro, tutti i peccati della mia vita, le persone a me care, le Anime a me affidate, le Anime Sante del Purgatorio, tutto quanto costituisce il tessuto della mia vita quotidiana e la mia stessa morte.


Ti offro ogni battito del mio cuore, ogni respiro, ogni passo, ogni parola che esce dalla mia bocca o che scrivo, perché si trasformino in tanti  atti di amore al Tuo Amore Misericordioso.


Che la mia giornata sia una Messa continua, un Offertorio perenne, una Comunione Perpetua con Te, perché Tu voglia mandare alla Tua Chiesa numerosi e santi Sacerdoti, che vivano soltanto per Te e per il Tuo Vangelo. Amen.


SACRO CUORE DI GESÙ, CONFIDO E SPERO IN TE.

          

La sola grande cosa da amare

"Ti pongo dinanzi la sola grande cosa da amare sulla Terra: il Santissimo Sacramento. Vi troverai amore, gloria, onore, fedeltà e la via autentica di tutti i tuoi amori terreni".

J. R. R. Tolkien, lettera al figlio per la prima comunione

Preghiamo perché il Signore ci doni Sacerdoti che vivano per Gesù Eucaristia e siano in grado di accendere anche nel cuore dei fedeli il rispetto e l'amore per la Divina Presenza.

Potenza della preghiera

per i Sacerdoti

"Il maggior dispetto che possiamo fare al demonio è pregare per i sacerdoti e la loro santità.
Il maligno sa, infatti, che se riesce a corrompere un'anima consacrata, può arrivare a rovinare tante anime di semplici battezzati..."
(Suor Lucia di Fatima)

(Monsignor Kiung, vescovo di Shangai, scrisse questa preghiera durante la sua prigionia.
Fu condannato nel 1960 a 20 anni di carcere dal governo cinese a causa della sua fedeltà a Cristo)

Preghiera per i sacerdoti


Dio onnipotente ed eterno,
per i meriti del Tuo Figlio e per il tuo amore verso di Lui,
abbi pietà dei sacerdoti della Santa Chiesa.
Nonostante questa dignità sublime sono deboli come gli altri.
Incendia per la Tua misericordia infinita, i loro cuori con il fuoco del Tuo Amore.
Soccorrili: non lasciare che i sacerdoti perdano la loro vocazione o la sminuiscano.
O Gesù, ti supplichiamo:
abbi pietà dei sacerdoti della Tua Chiesa.
Di quelli che ti servono fedelmente, che guidano il Tuo gregge e Ti glorificano.
Abbi pietà di quelli perseguitati, incarcerati, abbandonati, piegati dalle sofferenze.
Abbi pietà dei sacerdoti tiepidi e di quelli che vacillano nella fede.
Abbi pietà dei sacerdoti secolarizzati,
abbi pietà dei sacerdoti infermi e moribondi,
abbi pietà di quelli che stanno in purgatorio.
Signore Gesù ti supplichiamo: ascolta le nostre preghiere, abbi pietà dei sacerdoti: sono Tuoi!
Illuminali, fortificali e consolali.
O Gesù, ti affidiamo i sacerdoti di tutto il mondo, ma soprattutto quelli che ci hanno battezzato ed assolto, quelli che per noi hanno offerto il Santo sacrificio e consacrato l'Ostia Santa per nutrire la nostra anima.
Ti affidiamo i sacerdoti che hanno dissipato i nostri dubbi, indirizzato i nostri passi, guidato i nostri sforzi, consolato le nostre pene.
Per tutti loro, in segno di gratitudine, imploriamo il Tuo aiuto e la Tua misericordia.
Amen.



NON C'È NESSUNA PREGHIERA

SENZA UNA RISPOSTA

"Avvicinati a Dio in piena fiducia e anche con l'audacia di un figlio amorevole che ha il diritto di chiedere favori a un Padre"

Non pensare a Dio Onnipotente come a una specie di padrone di casa assente con cui difficilmente osi avere familiarità, o da cui vai per riparare le tue perdite, o per tirarti fuori da un pasticcio. Non pensare a Dio come a un agente assicurativo, che può proteggerti contro le perdite causate dagli incendi. Avvicinati a Lui non timidamente, come un impiegato potrebbe avvicinarsi al capo per un aumento, timoroso e quasi convinto che non riceverà mai ciò che chiede.

Non temerLo con un timore servile, perché Dio è più paziente con te che tu con te stesso. Per esempio, oggi saresti paziente con il mondo malvagio come lo è Lui? Saresti altrettanto paziente con chiunque altro abbia i tuoi stessi difetti?

Piuttosto, avvicinati a Lui in piena fiducia e anche con l'audacia di un figlio amorevole che ha il diritto di chiedere favori a un Padre. Anche se Egli non esaudisce tutti i tuoi desideri, stai certo che, in un certo senso, non c'è nessuna preghiera senza una risposta.

Un bambino chiede al padre qualcosa che potrebbe non essere buona per lui, come per esempio una pistola. Il padre, pur rifiutandosi, prenderà in braccio il bambino per consolarlo, dandogli una risposta d'amore, anche nel rifiuto di una richiesta. Come il bambino dimentica in quell'abbraccio che gli aveva chiesto un favore, così nel pregare, si dimentica ciò che si voleva ricevendo quello di cui si aveva bisogno: un ritorno d'amore.

Non dimenticare neppure che non ci sono solo due tipi di risposte alla preghiera, ma tre: una è "Sì"; l'altra è "No"; la terza è "Aspetta". Scoprirai che, mentre preghi, la natura delle tue richieste cambierà. Chiederai sempre meno cose per te stesso e sempre di più per il Suo Amore.

Non è forse vero che nelle relazioni umane più ami qualcuno, più cerchi di dare e meno desideri ricevere? Forse pensi che se Nostro Signore venisse nella tua stanza una sera mentre preghi, Gli chiederesti dei favori, o presenteresti le tue difficoltà, o chiederesti: "Quando finirà la guerra?" o "Dovrei comprare azioni della General Motors?" o "Dammi un milione".

No! Ti getteresti in ginocchio per baciare l'orlo della Sua veste. E nel momento in cui metterà le Sue Mani sulla tua testa, sentirai una tale pace e fiducia - anche nelle tenebre - che non ti ricorderai nemmeno di avere domande da fare o favori da mendicare. Le considereresti una sorta di profanazione. Vorresti solo guardare il Suo Volto, e ti troveresti in un mondo che solo gli amanti conoscono. Questo sarebbe l'unico Paradiso che vorresti!

(Fulton J. Sheen


Maria, rifugio dei peccatori

Non è il gran numero dei peccati che porta l’anima alla disperazione, ma il disprezzo di Dio.
Ogni pensiero che ci toglie la speranza di conversione viene dunque da una mancanza di fede: come una pesante pietra al collo, ci obbliga a guardare sempre in basso, verso la terra e non ci permette di alzare gli occhi verso il Signore. Ma chi ha un cuore coraggioso e uno spirito illuminato sa liberarsi da tale detestabile peso. “Ecco, come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni; come gli occhi della schiava, alla mano della sua padrona, così i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi” (Sal 123,2).


Rabano Mauro



Il Santo dei miracoli:

sant'Antonio di Padova

Dai «Discorsi» di sant’Antonio di Padova, sacerdote

(I, 226)


La predica è efficace quando parlano le opere


Chi è pieno di Spirito Santo parla in diverse lingue. Le diverse lingue sono le varie testimonianze su Cristo: così parliamo agli altri di umiltà, di povertà, di pazienza e obbedienza, quando le mostriamo presenti in noi stessi. La predica è efficace, ha una sua eloquenza, quando parlano le opere. Cessino, ve ne prego, le parole, parlino le opere. Purtroppo siamo ricchi di parole e vuoti di opere, e così siamo maledetti dal Signore, perché egli maledisse il fico, in cui non trovò frutto, ma solo foglie. «Una legge, dice Gregorio, si imponga al predicatore: metta in atto ciò che predica». Inutilmente vanta la conoscenza della legge colui che con le opere distrugge la sua dottrina.
Gli apostoli «cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito Santo dava loro il potere di esprimersi» (At 2, 4). Beato dunque chi parla secondo il dettame di questo Spirito e non secondo l’inclinazione del suo animo. Vi sono infatti alcuni che parlano secondo il loro spirito, rubano le parole degli altri e le propalano come proprie. Di costoro e dei loro simili il Signore dice a Geremia: «Perciò, eccomi contro i profeti, oracolo del Signore, i quali si rubano gli uni gli altri le mie parole. Eccomi contro i profeti, oracolo del Signore, che muovono la lingua per dare oracoli. Eccomi contro i profeti di sogni menzogneri, dice il Signore, che li raccontano e travìano il mio popolo con menzogne e millanterie. Io non li ho inviati né ho dato alcun ordine. Essi non gioveranno affatto a questo popolo. Parola del Signore» (Ger 23, 30-32).
Parliamo quindi secondo quanto ci è dato dallo Spirito Santo, e supplichiamolo umilmente che ci infonda la sua grazia per realizzare di nuovo il giorno di Pentecoste nella perfezione dei cinque sensi e nell’osservanza del decalogo. Preghiamolo che ci ricolmi di un potente spirito di contrizione e che accenda in noi le lingue di fuoco per la professione della fede, perché, ardenti e illuminati negli splendori dei santi, meritiamo di vedere Dio uno e trino.

fIGLIO, DAMMI IL TUO CUORE


Dio cerca anzitutto un cuore pieno di fede in lui e nel suo Figlio unigenito, ed è in risposta a questa fede che manda dall’alto la grazia dello Spirito Santo. Il Signore cerca un cuore ricolmo d’amore per lui e per il prossimo: è questo il trono sul quale ama sedersi e manifestarsi nella pienezza della sua gloria. «Figlio, prestami il tuo cuore, e il resto te lo darò in sovrappiù» (Pr 23,26). Il cuore dell’uomo è capaci di contenere il Regno dei cieli. «Cercate innanzitutto il Regno dei cieli e la sua giustizia, dice il Signore ai suoi discepoli, e il resto vi verrà dato in sovrappiù, perché Dio vostro Padre sa ciò di cui avete bisogno» (Mt 6,33).

 

San Serafino di Sarov