Beata Maria Teresa Casini (1864-1937)
Fondatrice delle Oblate del SS. Cuore di Gesù
Omelia[1]
Angelo Card. Amato, SDB
La grazia di Dio trasforma gli eventi ordinari della loro quotidianità in una storia straordinaria, ammirevole, eroica, esemplare.[2] Essi mostrano che la santità è una concreta possibilità per ogni battezzato. Per questo l’hanno voluta, desiderata, amata, spesso fin da piccoli, per una speciale illuminazione dello Spirito di Dio, lo Spirito di santità.
È questo il significato dell’odierna cerimonia di beatificazione, di Madre Maria Teresa Casini, fondatrice delle Oblate del SS. Cuore di Gesù, che – come dice Papa Francesco nella Lettera Apostolica – «consacrò la sua vita alla santificazione dei sacerdoti, accompagnando il loro ministero con le preghiere e le opere».
La Madre intravide per tempo la carenza delle vocazioni sacerdotali, affrontandola con coraggio e concretezza e proponendosi di donare alle diocesi molti e santi sacerdoti, rinnovati dal fuoco della Pentecoste. Da questa sua intuizione nacquero i preseminari e i collegi dei Piccoli Amici di Gesù, con lo scopo di preservare e coltivare la vocazione di quei fanciulli, che il Signore chiamava al suo servizio. Ma la generosità della sua carità si estese all’assistenza dei sacerdoti anziani, ammalati, poveri e, anche, infedeli. Madre Teresa voleva sacerdoti santi, perché non fossero una spina sanguinante nel Cuore di Gesù.
Di qui i tre pilastri della sua spiritualità, lasciata in eredità alle sue Figlie spirituali: 1. avere gli stessi sentimenti di Cristo, attraverso una convinta devozione al suo Cuore trafitto; 2. valorizzazione del sacerdozio ministeriale, amato, implorato e aiutato in tutte le forme possibili; 3. riparazione e immolazione nascosta, silenziosa, costante per la fedeltà e la santità dei sacerdoti.[3]
Maria Teresa Lutgarda Casini nacque a Frascati il 27 ottobre 1864 da Tommaso e Melania Rayner, francese. La famiglia era di agiata condizione economica perché il papà ingegnere era direttore di una fornace per la cottura dei mattoni. Il genitore, uomo pio e devoto alla Chiesa, il giorno del battesimo della bambina invitò i poveri della città, ai quali elargì una generosa elemosina di denaro. Si adoperò poi a formare cristianamente la fanciulla. L’accompagnava in chiesa a pregare. Le dava in mano dei soldi da consegnare ai poveri. Questo gesto di carità rimase per sempre impresso nella memoria di Teresa, che, crescendo, diventò sempre più generosa verso i bisognosi ai quali dava quanto aveva di suo, in silenzio e con discrezione. Nonostante un atteggiamento piuttosto vanitoso della mamma, la giovane sentì fin da piccola la chiamata alla vita religiosa.
Nel 1874 morì l’amatissimo papà, lasciando la piccola in uno stato di profonda prostrazione. Egli infatti le era padre, amico, educatore. La famiglia si trasferì da Frascati a Grottaferrata accolta con bontà dai nonni materni, che vivevano anch’essi in condizioni di agiatezza economica. Qui è nonna Melania Jossart, che si occupa della formazione umana e cristiana di Teresa, mentre la mamma va incontro a un secondo matrimonio con nuovi figli.
Teresa entrò così il 1° febbraio 1885 nel monastero delle Clarisse della SS. Concezione presso S. Pietro in Vincoli a Roma, conosciute come le “Sepolte vive”. Vi rimase solo per alcuni mesi, trascorsi nella gioia e nell’entusiasmo spirituale. Poi, per ragioni di salute, fu costretta a ritirarsi ai primi di dicembre del 1885.
A poco a poco si unirono a lei altre giovani, che desideravano condividere l’esperienza di preghiera, di riparazione e di consolazione del Cuore di Gesù. Il direttore spirituale, Padre Arsenio, provava la saldezza delle sue convinzioni, umiliandola. La faceva andare, ad esempio, a mendicare la minestra del monastero insieme ai poveri del paese. Oppure la obbligava a recarsi a Roma per elemosinare le somme indispensabili alla costruzione della casa della nuova congregazione. Fu così che il 2 febbraio 1894, con l’autorizzazione del Vescovo di Frascati, il Cardinale Serafino Vannutelli, Teresa Casini con le prime cinque compagne diede inizio ufficialmente all’Istituto allora chiamato delle Vittime del Cuore di Gesù. La Casini divenne prima superiora della piccola comunità.
La fede fu la leva della sua esistenza, una fede eucaristica: «Il punto saliente della vita della Madre Teresa è l’attrattiva verso la Divina Eucaristia. […] Da questo amore si sviluppò la sua particolare vocazione e poi l’Opera da lei fondata».[4]
Fin da piccola era stata un’adoratrice ardente dell’Eucaristia, trascorrendo alcune ore del pomeriggio ai piedi del tabernacolo. Questa prossimità a Gesù permetteva al suo cuore di staccarsi dalla vanità delle giovani della nobiltà, rinunciando agli agi della sua condizione sociale e rifiutando gioielli e accessori alla moda.
Dai frequenti e intensi colloqui eucaristici fu ispirata a consolare il Sacro Cuore di Gesù, ferito da coloro che lo offendevano e soprattutto dalle spine dei sacerdoti che non corrispondevano alla loro vocazione. Col permesso del confessore cominciò allora a fare penitenze afflittive, come discipline, cilizi e veglie notturne di preghiera. Voleva essere una vittima di riparazione per gli oltraggi fatti al Signore.
Era, però, prudente nei confronti delle sue suore. A una che durante la quaresima le prospettò un elenco delle penitenze che voleva fare, la Madre rispose semplicemente: «No, tu farai solo quello che ripugna al tuo amor proprio».[5]
l’Istituto da lei fondato ebbe come carisma proprio questa esigenza di riparazione. L'adorazione eucaristica quotidiana, anche notturna, costituiva per lei e le sue consorelle un appuntamento da non trascurare neppure nelle giornate più faticose. Amava il decoro della cappella e del tabernacolo, luogo privilegiato della presenza di Gesù.
Con la mente rivolta a Dio e confidando nella Divina Provvidenza la Madre superava situazioni difficili e spiacevoli. Niente e nessuno riuscivano ad avvilirla. Ripeteva spesso che non si sarebbe lasciata vincere dallo sconforto. Le cose terrene erano accolte e valutate nella prospettiva del paradiso: «La Madre –testimonia una consorella – era un’anima assetata di Dio».[6]
Suor Donatina Poppa dichiara: «Amava i poveri. Volle che la Suora portinaia non mandasse mai via alcun povero prima di avergli dato un’offerta. Ricordo anzi che rimproverò duramente la portinaia quando venne a sapere che aveva mandato via un povero senza avergli dato nulla. Ricordo ancora che ogni giorno veniva da noi una certa Raparelli a prendere il pranzo».[7]
Questa donna, la Raparelli, era un’ex religiosa che aveva lasciato l’Istituto. Madre Teresa ebbe per tutta la vita una particolare carità verso di lei, alla quale offriva quotidianamente cibo e sostegno per sollevarla dall’indigenza.
Era premurosa con le consorelle con manifestazioni di squisita bontà materna. Ad esempio, a una suora che stava ore e ore seduta al telaio del ricamo, la Madre, vedendola pallida, disse di uscire per fare una passeggiata. Anzi le sue parole precise furono: «Corri, vai in giardino e giralo per 50 volte e se non ti basta, anche di più, poi ritorna a lavorare».[8]
Un giorno una giovane consorella, che aveva accompagnato l'economa a Frascati per le spese, scaricando la roba, si accorse che il fiasco dell’olio si era rotto. L’economa per poco non la mangiava viva. Piangendo la poveretta si recò dalla Madre, la quale, facendole il segno abituale della croce in fronte, la tranquillizzò con un bel sorriso. Non solo non la rimproverò, ma con tenerezza e comprensione le offrì un bicchiere d’acqua per calmarla dall’angustia dell’incidente.
Un'altra consorella, Suor Leonardina Di Pierro, aveva un temperamento gioviale ed estroverso e mancava spesso al silenzio. Aveva sempre voglia di ridere e scherzare. Un giorno, approfittando dell’assenza della Maestra, si mise a fare la buffona, imitando la voce degli animali e il modo di camminare di alcune suore. Tutte si divertirono e risero di gusto. Di tutto ciò Suor Leonardina si accusò presso la Maestra, la quale arrabbiatissima la condusse dalla Madre, riferendole l'accaduto. Al racconto della Maestra, Madre Casini aveva anche lei tanta voglia di ridere, ma si sforzò di restare seria. Poi, simulando una certa severità e non potendo esimersi dalla punizione, ingiunse alla giovane di mettere per qualche minuto sulla fronte un cartello con la scritta: «Io sono una buffona e faccio ridere anche durante il silenzio».[9] Insomma, la Madre perdonò volentieri l’esuberanza giovanile della consorella.
Si adoperò anche per la formazione delle vocazioni. Desiderava che i piccoli seminaristi fossero trattati bene e che il cibo fosse sano e abbondante. Ella stessa lo esaminava in cucina con una grossa forchetta.[10]
Ancora oggi è questo lo scopo principale dell’Istituto. Le Suore Oblate provvedono all’assistenza dei sacerdoti in cura d’anime, dei sacerdoti malati, anziani e abbandonati. E le loro opere sono diffuse non solo in Italia, ma anche all’estero, negli Stati Uniti, in Brasile, India, Guinea Bissau, Perù. Sull’esempio e con la generosità della loro Beata Fondatrice le Suore, inoltre, assistono i poveri, istruiscono i bambini, aiutano le famiglie bisognose, educano alla vita cristiana.
Le chiama poi a rinnovare il loro impegno di accoglienza e di assistenza ai sacerdoti nelle parrocchie, nei seminari, negli episcopi.
Le sollecita, infine, a fondare il loro apostolato sulla spiritualità oblativa, fatta di santità quotidiana, nutrita di preghiera e di sacrificio. In tal modo le Oblate del Sacro Cuore di Gesù continuano ad edificare la città dell'uomo con lo stesso cuore compassionevole e misericordioso del nostro Salvatore.
Ma anche noi, sull'esempio della Beata Teresa Casini, siamo chiamati a partecipare a questa missione rendendo, il nostro quotidiano pellegrinaggio un rigoglioso tempo di compassione. «Oggi - ha detto Papa Francesco nell'omelia di chiusura del Sinodo sulla famiglia - è tempo di misericordia».
Beata Teresa Casini, prega per noi!
[1] Tenuta a Frascati il 31 ottobre 2015.
[2] Cf. Antonella Lumini, Il Signore delle nostre storie, in «L’Osservatore Romano» 23 ottobre (2015) p. 5.
[3] Cf. Positio, Informatio super virtutibus, p. 5s.
[4] Positio. Informatio super virtutibus p. 70.
[5] Cf. ib. p. 92.
[6] Ib. p. 81.
[7] Ib. p. 86.
[8] Ib. p. 87.
[9] Cf. ib. p. 95-96.
[10] Ib. p. 89.
6 Ottobre 1921
Gesù si è presentato al mio spirito e si è ad esso manifestato. Egli era stanco, nelle sue mani aveva un cuore e mestamente mi ha detto: «Voglio depositarlo nel tuo. Esso è di un mio caro Sacerdote. Vuoi tu ridonarmelo? Egli si è messo nel pericolo.. ti chiedo una settimana di espiazione fisica e morale...».
15 Ottobre 1921
Il Signore mi ha detto: « Desidero il tuo Cuore per depositarvi il mio trafitto e sofferente. Desidero la tua anima, il tuo corpo, per servirmene a bene dei miei cari. Tu vivrai della stessa mia vita, dello stesso mio amore, dello stesso mio dolore».
“Unitemi al vostro Cuore, o Gesù, introducetemi in esso affinché vi rimanga purificata, vi faccia la mia perpetua abitazione, vi apprenda il vostro amore e il vostro dolore, ascolti vostri lamenti e scorga la profondità del vostro Cuore trafitto. Immolatemi in questo Cuore, sia esso l’altare del mio sacrificio e il vostro amore e il vostro dolore mi consumino”.
NONO GIORNO
LA SUA OFFERTA SUPREMA
«Cuore trafitto di Gesù, a cui tutto desidero immolare in me, e così attestarti il mio amore e consolare il tuo trafitto Cuore, ti prego nella bassezza del mio nulla, di voler distruggere in me ciò che vi ha di più nobile, quello che costituisce il fondo del mio cuore, cioè il desiderio della vita, per compiere i desideri del tuo trafitto Cuore, cioè l'Opera delle Oblate e delle Vocazioni al Sacerdozio . Questo desiderio della vita ti usurpa la gloria che solo a Te è dovuta, perché occultamente appropria a me ciò che è tutta opera tua. Purifica, distruggi, annienta in me questa parte più eletta del mio cuore; ed il vuoto che questa immolazione lascia, sia dal tuo intimo dolore e dal tuo amore riempito ».
All’alba del 3 aprile 1937 Teresa, dopo una vita spesa per consolare il Cuore di Gesù, va incontro al Suo Signore dicendo: “Sono serena, sento Dio vicino a me”.
Il giorno 31 ottobre 2015, Maria Teresa Casini, è dichiarata Beata nel suo paese natio, Frascati, dal Cardinal Angelo Amato, delegato del Papa Francesco.
PREGHIAMO
Beata Madre Teresa Casini, tu, la cui vita ha avuto un unico scopo: consolare il Cuore di Gesù trafitto da una spina a causa delle le offese di quei Sacerdoti che vivono nel peccato, chiedi al Signore per ciascuno di essi una sincera conversione, il coraggio di tornare a Dio e un’immensa fiducia nella Sua immensa Misericordia. Ti preghiamo in modo particolare per i Sacerdoti moribondi. Amen
Recita 10 gloria al Padre e la seguente giaculatoria: “Signore, manda santi Sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.
OTTAVO GIORNO
TESTAMENTO SPIRITUALE ALLE FIGLIE
Carissime Figlie,
prima di andarmene al mio Dio, sento il dovere di domandarvi perdono di tutti i cattivi esempi che vi ho dato col mio carattere vivo e troppo franco, e quindi della causa che sono stata dei vostri disgusti, abbattimenti e mancanze di spirito.
Vi domando anche perdono del cattivo esempio che vi ho dato con la trasgressione della regolare osservanza specie del silenzio e degli atti comuni. Perdonatemi, Figlie, e pregate molto per l'anima mia, essendo essa molto, ma molto colpevole avanti a Dio stante le grazie che Egli mi ha fatto, benché io non le meritassi, e a cui disgraziatamente non ho corrisposto, anzi ne ho abusato.
Ora, Figlie, per l'ultima volta voglio farvi le mie raccomandazioni, volendo così compiere il mio ufficio sino alla fine, sotto gli occhi del mio Dio e del mio tutto.
1) Ciascuna cerchi di crescere sempre meglio nell'obbedienza, nell'umiltà e nella semplicità e queste virtù, che per una Oblata sono fondamentali, le custodirete e accrescerete in voi quanto più pregherete. Oh! sì, figlie, pregate, pregate con semplicità, ma pregate, e la vostra preghiera non sia mai interrotta, ossia nelle vostre azioni ed opere, tenete il vostro spirito alla presenza di Dio, pensando che agite sotto lo sguardo divino, e questo vi aiuterà a farle bene e a poterle presentare al vostro Dio quali opere soddisfattorie. Oh! la preghiera per una oblata è tutto; pregate, figlie, nelle consolazioni, pregate nelle tentazioni, pregate nelle aridità, pregate nel trambusto delle vostre passioni, infine pregate sempre, pregate con amore filiale, pregate con fede, pregate con familiarità, pregate come sa pregare una figlia il suo caro padre, come un'anima sa pregare il suo caro Dio, il suo tutto.
2) Abbiate un grande desiderio di purificare il vostro spirito da tutto ciò che non è Dio; nulla deve essere in voi che non sia di Dio e per Iddio, e quindi generosamente tagliate, senza ripensarci, ogni cosa che non è Dio, e se occorre, troncate tutto di un colpo, senza preoccuparvi degli altri: Iddio solo deve essere nel cuore vostro. Vorrei sapermi meglio spiegare per farvi capire quanto è necessario per una Oblata la purificazione del suo cuore. Vi dirò che solo per questo mezzo si può essere vera Oblata, accetta alla giustizia divina; solo per questa purificazione si può offrire a Dio un sacrificio di espiazione, ed infine per questa purificazione si arriva a vivere in Dio, unita nel più intimo con Dio. Oh! quanto è grande quest’unione con Dio che l'anima prova a misura che il suo cuore si purifica! Questa unione riveste l'anima di Dio in un modo così sensibile che, solo provandolo, si può capire; questa unione tiene l'anima talmente stretta al suo Dio, che in tutto vede Iddio e Dio solo solo è nel fine del suo operare e del suo parlare. Oh! dolce cosa è vivere unita a Dio, le stesse tenebre sono luce per l'anima che è unita a Dio. Questa intima unione io desidero in voi ed allora l'obbedienza, l'umiltà, la semplicità, l’osservanza della Regola e tutte le altre virtù ed opere di religione vi saranno care, perché esse vi portano a Dio, vi parlano di Dio, come a Dio vi porteranno i fiori, le piante, il firmamento, il creato tutto. E le creature, figlie mie, amatele e amatele in Dio, ma non vi ci attaccate; persuadetevi, figlie, che le creature non possono, da loro stesse, avere meriti, è solo Iddio che muove il loro cuore, inclina i loro sentimenti a noi: perciò non vi fermate ad esse, ma levatevi a Dio, ed il vostro cuore, i vostri affetti siano solo per Iddio.
3) Torno a raccomandarvi lo spirito dell'Opera; amate questo spirito, perché è il Cuore di Gesù trafitto che nel suo dolore lo ha chiesto. Egli vi ha chiamate a sé, vi ha dato una grande vocazione: ebbene corrispondete; le vostre opere, la vostra vita, tutto sia improntato di questo spirito, sia rivestito di esso, sia tutto tutto uniforme ai desideri del Sacro Cuore di Gesù. Amate la vostra vocazione!
4) Ed in ultimo vi raccomando il S. Cuore di Gesù; consolate questo Cuore trafitto, questo Cuore abbandonato; consolatelo ed amatelo, offritegli il cuor vostro come luogo di suo rifugio negli abbandoni e dolori, offritegli il vostro amore come refrigerio al suo amore contradetto, sconosciuto e non corrisposto.
5) Fatevi sante, ma di quella santità che non ha nulla di apparenza ed è solo nota a Dio, di quella santità che nel sacrificio, nell'osservanza, nell’esercizio delle più sode virtù e nel puro amore di Dio, si fonda, cresce e si perfeziona.
6) Pregate sempre per me, ma in special modo vi raccomando i sacerdoti, per la santificazione dei quali solo dovete immolarvi. Vi benedico per l'ultima volta.
7) Nella debolezza in cui sono ho dimenticato raccomandarvi la carità scambievole. Le giovani rispettino e compatiscano le più anziane, le più anziane amino, compatiscano le giovani e scambievolmente si sopportino: ricordatevi che tutti siamo difettosi.
Vi esorto poi ad osservare ed amare il silenzio; ricordatevi che tutte le vostre mancanze sono provenute dalle mancanze di silenzio, e quando l'avete osservato l'animo vostro stava più tranquillo e più raccolto. Abbiate questa misura: ogni giorno in modo tutto particolare esaminatevi sul silenzio, e quando vedete che spesso cadete è un segno che l'anima vostra si dissipa, e rimediate subito, perché il silenzio mantiene il raccoglimento e quando questo non vi è si cade in una infinità di difetti.
PREGHIAMO
Beata Madre Teresa Casini, noi Suore Oblate del Sacro Cuore di Gesù e tue figlie spirituali, ti chiediamo con tutto il cuore che nella tua famiglia religiosa, per la fondazione della quale andasti incontro a tante sofferenze, rimanga viva la tua raccomandazione:“… consolate questo Cuore trafitto, questo Cuore abbandonato; consolatelo ed amatelo, offritegli il cuor vostro come luogo di suo rifugio negli abbandoni e dolori, offritegli il vostro amore come refrigerio al suo amore contraddetto, sconosciuto e non corrisposto” e l’impegno a pregare “… per la santificazione dei quali solo dovete immolarvi” . Amen
Recita 10 gloria al Padre e la seguente giaculatoria: “Signore, manda santi Sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.
SETTIMO GIORNO
Intanto la sua salute, sempre molto delicata, peggiora sempre più. Una leggera paralisi e una progressiva artrite deformante la costringono sulla sedia a rotelle, ma il suo cuore è sempre più ardente di amore per Gesù Eucaristia, tanto che, quando sarà costretta a rimanere a letto, da una finestrella della sua camera, che comunica con la cappella, farà compagnia al suo Signore notte e giorno.
All’alba del 3 aprile 1937 Teresa, dopo una vita spesa per consolare il Cuore di Gesù, va incontro al Suo Signore dicendo: “Sono serena, sento Dio vicino a me”.
Il giorno 31 ottobre 2015, Maria Teresa Casini, è dichiarata Beata nel suo paese natio, Frascati, dal Cardinal Angelo Amato, delegato del Papa Francesco.
PREGHIAMO
Beata Madre Teresa Casini, ti raccomandiamo tutti i Sacerdoti che, a causa della debolezza della natura umana o dell’incomprensione da parte dei superiori, si sono allontanati dal Signore, credendo di trovare serenità e pace nelle promesse effimere di questo mondo. Sono venuti a trovarsi, delusi, in situazioni di abbattimento o di corruzione da cui non riescono ad uscire. Chiedi per loro alla Spirito Santo la luce necessaria perché ritrovino la strada del ritorno a Colui che li aspetta a braccia aperte. Amen
Recita 10 gloria al Padre e la seguente giaculatoria: “Signore, manda santi Sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.
SESTO GIORNO
Nel 1925, per promuovere e coltivare le vocazioni sacerdotali, Teresa si trasferisce a Roma dove, sempre in pieno accordo con le autorità ecclesiastiche, dà vita all’Opera dei Piccoli Amici di Gesù, collegi nei quali regna uno spirito di famiglia, che cura in modo particolare la formazione del cuore dei bambini. Quest’Opera darà alla Chiesa numerosi Sacerdoti e alcuni Vescovi. In seguito, ella si prodiga con delicata premura in tutte quelle forme di attività, che il suo cuore materno le ispira in favore dei Sacerdoti.
PREGHIAMO
Beata Madre Teresa Casini, ti preghiamo con tutto il cuore per quei Sacerdoti nei quali è venuta meno la fede in Dio e la fiducia nei fratelli e che sono tentati di abbandonare il ministero sacerdotale, procurando una grande ferita al Cuore di Gesù e uno scandalo nella comunità cristiana. Fa’ che si ricordino del fervore iniziale e riprendano il cammino chiedendo la forza allo Spirito Santo che abita in loro, per mantenersi fedeli fino alla fine. Amen
Recita 10 gloria al Padre e la seguente giaculatoria: “Signore, manda santi Sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.
QUINTO GIORNO
La vita del piccolo monastero, di stretta clausura, si svolge tra preghiera e lavoro. Il fervore è tanto ma le difficoltà economiche sono tantissime e per insufficienza di beni prima necessità le suore facilmente si ammalano di tisi e parecchie muoiono. I genitori delle giovani che vorrebbero diventare religiose, per timore che le figlie abbiano a perdere la salute, negano loro il permesso.
Sono anni molto molto difficili, ma Teresa non si scoraggia: sa che quest’Opera è stata richiesta dal Signore stesso ed Egli non le lascerà mancare il Suo aiuto.
Vive il suo tempo in un esercizio di pura fede e nella serena fiducia che il Signore avrebbe spianato la strada a questa piccola famiglia religiosa, che nient’altro desiderava se non consolare il Cuore Trafitto di Gesù. I Superiori Ecclesiastici ad un certo punto consigliano a Teresa di aprire la clausura. Ella allora si dedica alla cura delle ragazze del popolo, nel cui cuore cerca di instillare un’alta stima per il Sacerdozio ministeriale e le prepara a diventare delle brave madri di famiglia, le quali sapranno individuare il germe della vocazione nei loro figli, pregare perché giunga a maturazione.
PREGHIAMO
Beata Madre Teresa Casini, ti preghiamo per i Sacerdoti che svolgono il ministero da molti anni. L’insuccesso non li scoraggi e il successo non li insuperbisca; l’ostilità non li deprima e la stima non li illuda; il dolore non li prostri e la gioia non li esalti; la stanchezza non li fiacchi e l’entusiasmo non li distolga dal dialogo con il Signore. Tengano i loro occhi ostinatamente fissi su Colui che li ha chiamati perché stessero con Lui e insegnino ai fedeli a fare altrettanto. Amen
QUARTO GIORNO
Intanto la sua famiglia si è stabilita a Frascati e lei va a pregare nella chiesa di san Rocco. “In questa chiesa compresi che avrei potuto realizzare il desiderio espresso dal Signore riguardo ai Sacerdoti con riunire attorno a Gesù Sacramentato un piccolo numero di anime, aventi per scopo di offrirsi insieme a Lui, Vittima Eucaristica, in sacrificio di espiazione per quei Sacerdoti che, con le loro colpe, offendono la giustizia del Suo Divin Padre”.
Lei confida tutto al suo direttore spirituale. Padre Arsenio, uomo intelligente ma imperioso, le ordina di entrare in un Istituto nascente intitolato: "Le vere amanti del Cuore di Gesù". La fondatrice, donna dall'equilibrio mentale instabile, dopo poco si ammala e muore e l'Istituto finisce nel nulla.
Teresa allora si ritira a Grottaferrata, dove passa molte ore delle sue giornate in preghiera nell'Abbazia di Santa Maria. Prende in affitto un piccolo appartamento dove comincia ad accogliere alcune ragazze desiderose di conoscere il Signore. Intanto sta cercando di costruire una piccola casa, nella quale il 17 ottobre 1892 con due di esse inizia, nella più grande povertà, la vita comune e il 2 febbraio 1894 nasce l’Istituto delle Vittime del Sacro Cuore di Gesù, rinominato poi Istituto delle Suore Oblate del Sacro Cuore di Gesù.
PREGHIAMO
Beata Madre Teresa Casini, ti preghiamo per tutti i Sacerdoti ordinati da poco tempo. Con la preghiera assidua e fervorosa sappiano conservare la fiamma che lo Spirito Santo ha acceso nei loro cuori, schivare le sirene seduttrici del successo e del possesso, mantenere puri i loro cuori e i loro corpi per farne un sacrificio santo e gradito al Signore, così che possano diventare fari luminosi per il cammino dei fratelli loro affidati. Amen
TERZO GIORNO
Dopo attenta riflessione e con l'aiuto e il consiglio del suo direttore spirituale, padre Arsenio Pellegrini, abate dei monaci basiliani, decide di consacrarsi interamente al Signore, entrando il 1° febbraio 1885 nel monastero delle "Sepolte vive" in Roma. In questo luogo, subito dopo l'ingresso, sente nel suo intimo una voce che le dice: "Qui entri per imparare non per restare". Ella intanto vive la sua vita di claustrale, cercando unicamente. di piacere al Signore. “Un giorno, -racconta- stando attorno a Gesù Sacramentato e trattando con Lui familiarmente, intesi che Gesù mi chiedeva dodici vittime, che si fossero offerte con Lui alla giustizia del suo Divin Padre in riparazione delle offese ricevute da parte dei Suoi Sacerdoti “e richiese che questa offerta ciascuna la facesse con il proprio sangue”. Il 12 giugno dello stesso anno, giorno della festa del Sacro Cuore, insieme al padre Arsenio Pellegrini, a tre monaci basiliani, a un sacerdote diocesano, a due religiose e a quattro laiche fa la sua offerta di vittima. Dopo qualche mese però si ammala ed è costretta a tornare in famiglia, dove l'opposizione della mamma alla sua scelta di consacrazione si fa sempre più ostinata. Lei non si lascia intimidire e cerca di realizzare il suo sogno.
PREGHIAMO
Beata Madre Teresa Casini, ti preghiamo per tutti i direttori spirituali dei giovani. Siano uomini di preghiera e non semplici psicologi; guide esperte nella via della santità e punti di riferimento rassicuranti per tutti coloro che sono alla ricerca del senso della propria vita e delle decisioni da prendere in merito. I giovani, a loro volta e sul tuo esempio, sappiano fidarsi dei loro consigli e seguirli con assennatezza e personale responsabilità. Amen
Recita 10 gloria al Padre e la seguente giaculatoria: “Signore, manda santi Sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.
SECONDO GIORNO
A diciotto anni Teresa ha tanto vuoto nel cuore e cerca come dar senso alla sua giovane vita. Convinta che solo Dio può riempire questo vuoto, passa molte ore della sua giornata, facendo amorosa compagnia a Gesù Sacramentato. Un giorno, mentre è in preghiera nella chiesa abbaziale di santa Maria in Grottaferrata, il Signore le mostra il suo Cuore trafitto da una spina e le rivela il proprio dolore: « “Il Sacerdote è parte delle mie viscere, pupilla dei miei occhi; il carattere sacerdotale è al di sopra di qualunque dignità. Io ho chiamato queste anime al mio servizio, dando loro una vocazione sublime, le ho circondate di lumi e grazie dello Spirito Santo e le ho messe in mezzo alla società, affinché, trattando continuamente con essa, mi fossero come tanti canali in cui le anime passassero per venire al mio Cuore. Ma - aggiunse con espressione di dolore - non tutte corrispondono alla loro vocazione e con le loro infedeltà e ingratitudini trafiggono il mio cuore, conficcando una spina in esso”. Mi chiese poi di riparare e di consolarlo nel suo dolore». Da quel momento in poi non ha più pace. Il suo unico desiderio sarà consolare Gesù e cercare tutti i modi per farlo.
PREGHIAMO
Beata Madre Teresa Casini, ti preghiamo per tutti i giovani che come te portano in cuore la chiamata del Signore e che desidererebbero consacrarsi a Lui ma sono angosciati, perché non riescono a fare il distacco necessario dagli affetti, dalle comodità, dai divertimenti e dal successo. Fa’ che sul tuo esempio anche essi non “abbiano più pace” e il loro unico desiderio sia quello di diventare la gioia di Dio. Amen
Recita 10 gloria al Padre e la seguente giaculatoria: “Signore, manda santi Sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.
PRIMO GIORNO
Teresa nasce a Frascati, ridente cittadina dei castelli romani, il 27 ottobre 1864. E' la primogenita dell'ingegnere Tommaso Casini e di Melania Rayner, cittadina belga. Vive la sua infanzia serena insieme alla sorella Adele e al fratello Alessandro, per il quale nutre un amore particolare. Il suo amato papà, uomo di fede sincera e profonda, le insegna ad amare Dio con tutto il cuore. Quando Teresa ha soltanto nove anni egli muore. La famiglia allora si trasferisce a Grottaferrata presso i nonni materni. La mamma, donna giovane, bella, ricca e amante del divertimento, la trascina in una vita mondana senza tregua.
PREGHIERA
Beata Madre Teresa Casini, ti preghiamo per tutte le famiglie cristiane e in modo particolare per quelle in cui il Signore si degna di scegliere un figlio o una figlia per la vita di totale consacrazione nella vita sacerdotale o religiosa. Sappiano essere generose, pensando che i figli sono stati sì affidati loro dal Signore, ma che Egli ha su ciascuno di essi un progetto che va realizzato, prima di tutto per la loro felicità e poi per il bene dei fratelli. Sappiano accompagnarli, in un serio discernimento, con la preghiera, l’incoraggiamento e l’affetto. Amen.
Recita 10 gloria al Padre e la seguente giaculatoria: “Signore, manda santi Sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.
RIMANI CON NOI SIGNORE!
Rimani con noi, Signore
Mane nobiscum, Domine!
Come i due discepoli del Vangelo,
ti imploriamo, Signore Gesù: rimani con noi!
Tu, divino Viandante,
esperto delle nostre strade e conoscitore del nostro cuore,
non lasciarci prigionieri delle ombre della sera.
Sostienici nella stanchezza, perdona i nostri peccati,
orienta i nostri passi sulla via del bene.
Benedici i bambini, i giovani, gli anziani, le famiglie,
in particolare i malati.
Benedici i sacerdoti e le persone consacrate.
Benedici tutta l’umanità.
Nell’Eucaristia ti sei fatto “farmaco d’immortalità”:
dacci il gusto di una vita piena,
che ci faccia camminare su questa terra come pellegrini fiduciosi e gioiosi,
guardando sempre al traguardo della vita che non ha fine.
Rimani con noi, Signore! Rimani con noi! Amen
(San Giovanni Paolo II, papa)