Storia del mosaico

di Maria Mater Ecclesiae

in piazza San Pietro

Uno degli elementi architettonici più recenti di piazza San Pietro è il mosaico di Maria Mater Ecclesiae accompagnato dal lemma Totus Tuus, che costituisce una concreta dimostrazione della devozione mariana del beato Giovanni Paolo II. Ho personalmente avuto il privilegio di vivere da vicino gli avvenimenti che hanno portato a quella decisione, i quali rendono manifeste due caratteristiche di Papa Wojtyla: il suo particolare dialogo con i giovani e il suo senso di gratitudine alla Vergine Maria.

 

Durante la Settimana santa del 1980, il Pontefice ricevette in udienza diverse migliaia di giovani giunti a Roma per il Congresso Univ, incontro internazionale di universitari che frequentano i centri dell'Opus Dei in tutto il mondo. Questo appuntamento, che ebbe inìzio nel 1968, coniuga il desiderio di vivere il Triduo santo a Roma, la città di Pietro, con attività di arricchimento culturale per gli studenti vicini alla spiritualità di san Josemaria Escrivà de Balaguer.

 

Terminata l'udienza, uno dei giovani presenti, Julio Nieto [1], disse al Papa che, dopo aver osservato le immagini presenti in piazza San Pietro, aveva notato come ne mancasse una rappresentante Maria e che, pertanto, la piazza era incompleta. «Bene, molto bene. Bisognerà completare la piazza», fu la pronta risposta di Giovanni Paolo II.

 

Questa conversazione fu riferita a monsignor Alvaro Del Portillo, successore di San Josemaría alla guida dell'Opus Dei. Monsignor Del Portillo mi chiese immediatamente di pensare al luogo e alla soluzione per collocare nella piazza un'immagine mariana, aggiungendo che la si sarebbe potuta porre sotto il titolo di Mater Ecdesiae. Allora io lavoravo a Roma come architetto e vivevo nella sede della prelatura in viale Bruno Buozzi.

 

Dopo aver compiuto varie visite alla piazza, presentai una possibile soluzione, con i corrispondenti fotomontaggi e disegni: l'idea era di sostituire una finestra sulla facciata dell'edificio collocato tra il cortile di San Damaso e la piazza con un mosaico della Madonna.

 

Il 27 giugno 1980, fu fatto arrivare il progetto al Papa: era costituito da una sorta di album con testi, disegni e fotografie, accompagnato da alcuni schizzi.

Trascorsi diversi mesi senza notizie, si inviò di nuovo a Giovanni Paolo II una copia del materiale tramite il suo segretario, monsignor Stanislaw Dziwisz. Qualche mese dopo, Papa Wojtyla subì l'attentato e come atto di gratitudine, volle che si ponesse un'immagine della Madonna in piazza San Pietro. In seguito, la proposta di monsignor Del Portillo fu sottoposta all'esame delle autorità vaticane e fu scelto il luogo della Mater Ecdesiae.

Il mosaico - ispirato alla Madonna della colonna che veniva dalla basilica costantiniana — fu montato il 7 dicembre 1981. II giorno seguente, Giovanni Paolo II lo benedisse, manifestando il desiderio «che quanti verranno in questa piazza San Pietro elevino verso di Lei lo sguardo, per dirigerle, con sentimenti di filiale fiducia, il proprio saluto e la propria preghiera». Ho molte volte ripensato a questo fatto come a una piccola dimostrazione della particolare relazione di Giovanni Paolo con i giovani: sorprende infatti come quel «Bisognerà completare la piazza», che il Papa aveva detto a un universitario un anno e mezzo prima, si fosse presto trasformato in realtà.

 

Tre giorni dopo, l'11 dicembre, seppi che il Papa aveva invitato monsignor Del Portillo a concelebrare la messa nella sua cappella privata e a fare colazione con lui: desiderava comunicargli la gioia di aver potuto benedire l'immagine nella piazza e ringraziarlo per avergli fatto giungere l'idea. Il Papa ebbe anche la delicatezza di fargli avere, pochi giorni dopo, il canone con il disegno del mosaico, in bianco e nero, che fu utilizzato per provare la composizione delle tessere. Questo disegno si trova attualmente nella sede centrale della Prelatura dell'Opus Dei.

Era stato Paolo VI ad annunciare, nel novembre 1964, il desiderio di terminare le sessioni del concilio Vaticano II «nella gioia di riconoscere alla Madonna il titolo che ben le che ben le compete di Madre della Chiesa, Mater Ecdesiae». E aggiunse: «Sarà questo un titolo che ci aiuterà a celebrare Maria Santissima amorosa regina del mondo, centro materno dell'unità, pia speranza della nostra salvezza». Vedere ora questa immagine, tanto legata ai Papi Montini e Wojtyla, è un buon ricordo per tutti i cristiani; nel guardarla è facile affidarsi a lei supplicandone la protezione sui suoi figli nella Chiesa.

 

Javier Cotelo

Consacrazione allo Spirito Santo

O Spirito Santo, anima della mia anima, io mi consacro tutto a Te. Guidami Tu a Gesù, per mano di Maria, in modo che io possa essere una piccola lode di gloria al Padre Celeste. 

Dammi: 

una carità paziente, servizievole, che non sia invidiosa, che non si vanti e non si inorgoglisca, una carità equilibrata, che non abbia timore, che non cerchi il proprio interesse, che non si irriti, né scatti, che non tenga conto del male degli altri, che non si rallegri dell’insuccesso e delle disgrazie che capitano agli altri, una carità che metta la sua gioia la verità, nel trovare cioè quello che è buono, vero, bello negli altri, una carità che scusi tutto, che si fidi di tutto, che speri tutto e che sopporti tutto (1 Cor 13, 14).


Dammi inoltre «di avere in me gli stessi sentimenti di umiltà che furono nel Cristo Gesù che, pur essendo di condizione divina, non ritenne gelosamente il rango che lo uguagliava a Dio, ma annientò Se stesso prendendo la condizione di schiavo e si umiliò ancora di più, obbedendo siano alla morte e alla morte di croce» (Fil 2).«Che io sia consumato nell’Amore, consumato in Te, Spirito Santo che sei l’Amore» (Gv 17,23).

 

 

SETTENARIO

ALLO SPIRITO SANTO

PER LA SANTIFICAZIONE

DEI SACERDOTI

SETTIMO GIORNO

 

 

Vieni, Spirito del santo timore, ispira nei sacerdoti l’orrore del peccato e il desiderio di piacere a Dio solo.

 

VIENI SANTO SPIRITO

 

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri, vieni; datore dei doni, vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.

O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, raddrizza ciò ch'è sviato.

Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen. 

 

LETTURA

 

Dalla lettera agli Efesini di san Paolo, apostolo (Ef 1,3.13-14)

Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo che ci ha benedetto con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui anche voi, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della salvezza, e avere in esso creduto, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è anticipazione della nostra eredità.

 

Il dono del timore di Dio non è avere paura di Dio, ma rispetto di Dio. Il timore di Dio è la consapevolezza che Dio è sempre l’Altissimo, e l’uomo è semplicemente la sua creatura amatissima ma sempre creatura; che Egli è giudice delle azioni dell'uomo, ma non come uno che cerca di coglierelo in fallo per punirlo, bensì come un padre che desidera il vero bene del figlio. Il timore di Dio è quindi l'atteggiamento del figlio che, sapendosi immensamente amato, vuole corrispondere all'amore del padre e ha timore di dargli dispiacere. Donaci o Gesù, Sacerdoti che fanno ogni giorno esperienza del tuo amore, cha abbiano timore di dispiacere alla tua bontà e che guidino anche noi sulla via della vita.

 

ORAZIONE

 

Il tuo Spirito Santo, Signore,

scenda su di noi con i suoi doni,

per creare in noi un cuore nuovo

e renderci conformi alla tua volontà.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

ANTIFONA MARIANA:

 

Vogliamo essere spiritualmente uniti alla Madre di Cristo e della Chiesa invocando con fede una rinnovata effusione del divino Paràclito. La invochiamo per tutta la Chiesa.

Regina del cielo, rallegrati, alleluia: Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia, è risorto, come aveva promesso, alleluia. Prega il Signore per noi, alleluia.»

 

SETTENARIO

ALLO SPIRITO SANTO

PER LA SANTIFICAZIONE

DEI SACERDOTI

SESTO GIORNO

 

Vieni, Spirito di pietà, insegna ai tuoi Sacerdoti a pregare, invadi e purifica i loro sensi e i loro affetti.

 

VIENI SANTO SPIRITO

 

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri, vieni; datore dei doni, vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.

O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, raddrizza ciò ch'è sviato.

Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen. 

 

LETTURA

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16, 12a-13)

Disse Gesù ai suoi discepoli: “Molte cose ho ancora da dirvi. Quando verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future”.

 

Il dono della Pietà ci svela la nostra appartenenza a Dio e il nostro legame profondo con Lui, un legame che dà senso a tutta la nostra vita e che ci mantiene saldi, in comunione con Lui, anche nei momenti più difficili e travagliati. Si tratta di una relazione vissuta col cuore: è la nostra amicizia con Dio, donataci da Gesù. Per questo, il dono della pietà suscita in noi innanzitutto la gratitudine e la lode. Gesù, donaci Sacerdoti che vivano una profonda amicizia con te, che abbiano il cuore traboccante di lode e di gioia e le comunichino a tutti coloro che li avvicinano.

 

ORAZIONE

 

Dio nostro Padre,

che ci hai aperto il passaggio alla vita eterna

con la glorificazione di tuo Figlio

e con l’effusione dello Spirito Santo,

fa’ che, partecipi di così grandi doni,

ci dedichiamo maggiormente al tuo servizio

e siamo confermati nella fede.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

 

ANTIFONA MARIANA:

 

Vogliamo essere spiritualmente uniti alla Madre di Cristo e della Chiesa invocando con fede una rinnovata effusione del divino Paràclito. La invochiamo per tutta la Chiesa.

Regina del cielo, rallegrati, alleluia: Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia, è risorto, come aveva promesso, alleluia. Prega il Signore per noi, alleluia.»

SETTENARIO

ALLO SPIRITO SANTO

PER LA SANTIFICAZIONE

DEI SACERDOTI

QUINTO GIORNO

 

Vieni, Spirito di scienza, svela ai Tuoi Sacerdoti i segreti di Dio, apri la loro mente alla contemplazione del cielo.

 

VIENI SANTO SPIRITO

 

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri, vieni; datore dei doni, vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.

O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, raddrizza ciò ch'è sviato.

Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen. 

 

LETTURA


Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3, 5-6)

Disse Gesù: “In verità, in verità ti dico: se uno non rinasce da acqua e da Spirito non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne, ma quel che è nato dallo Spirito è Spirito”.

 

 

La Scienza che viene dallo Spirito Santo, è un dono speciale, che ci porta a cogliere, attraverso il creato, la grandezza e l’amore di Dio e la sua relazione profonda con ogni creatura; ci porta a lodare il Signore dal profondo del nostro cuore e a riconoscere, in tutto ciò che abbiamo e siamo, un dono inestimabile di Dio e un segno del suo infinito amore per noi. Gesù, donaci Sacerdoti che sappiano apprezzare l’immenso dono che hai loro fatto, il Sacerdozio, e che insegnino a noi ad apprezzare tutti i tuoi doni e benefici e a lodarti per essi in sincerità di cuore.

 

 

ORAZIONE


Dio misericordioso,

nella tua bontà dona alla tua Chiesa,

radunata dallo Spirito Santo,

di servirti con piena dedizione e di formare in te

un cuore solo e un’anima sola.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

ANTIFONA MARIANA:

 

Vogliamo essere spiritualmente uniti alla Madre di Cristo e della Chiesa invocando con fede una rinnovata effusione del divino Paràclito. La invochiamo per tutta la Chiesa.

Regina del cielo, rallegrati, alleluia: Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia, è risorto, come aveva promesso, alleluia. Prega il Signore per noi, alleluia.»

SETTENARIO

ALLO SPIRITO SANTO

PER LA SANTIFICAZIONE

DEI SACERDOTI

QUARTO GIORNO

 

 

Vieni, Spirito di fortezza, e dona ai tuoi Sacerdoti energia e costanza nella pratica del bene e nella lotta contro il male.

 

 

VIENI SANTO SPIRITO

 

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri, vieni; datore dei doni, vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.

O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, raddrizza ciò ch'è sviato.

Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen. 

 

 

LETTURA


Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3, 5-6)

Disse Gesù: “In verità, in verità ti dico: se uno non rinasce da acqua e da Spirito non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne, ma quel che è nato dallo Spirito è Spirito”.

 

Con il dono della fortezza, lo Spirito Santo libera il terreno del nostro cuore dall’apatia, dalle incertezze e da tutte  le paure che possono frenarlo, in modo che la Parola del Signore venga messa in pratica, in modo autentico e gioioso. Di questo dono risplende la testimonianza di tanti fratelli e sorelle che non hanno esitato a dare la propria vita, pur di rimanere fedeli al Signore e al suo Vangelo. Gesù, donaci Sacerdoti coraggiosi e forti, che sappiano opporsi alle forze del male che operano nella propria vita e in quella dei loro fratelli.

 

ORAZIONE


Dio onnipotente e misericordioso,

fa’ che lo Spirito Santo venga ad abitare in noi

e ci trasformi in tempio della tua gloria.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

ANTIFONA MARIANA:

 

Vogliamo essere spiritualmente uniti alla Madre di Cristo e della Chiesa invocando con fede una rinnovata effusione del divino Paràclito. La invochiamo per tutta la Chiesa.

Regina del cielo, rallegrati, alleluia: Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia, è risorto, come aveva promesso, alleluia. Prega il Signore per noi, alleluia.»

SETTENARIO

ALLO SPIRITO SANTO

PER LA SANTIFICAZIONE

DEI SACERDOTI

TERZO GIORNO

 

Vieni, Spirito di consiglio, rendi i Sacerdoti docili alle tue ispirazioni e, per loro mezzo guidaci nella via della salvezza.  

 

 

 VIENI SANTO SPIRITO

 

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri, vieni; datore dei doni, vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.

O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, raddrizza ciò ch'è sviato.

Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen. 

 

LETTURA

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 7, 37-39)

Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù, levatosi in piedi, esclamò ad alta voce: “Chi ha sete venga a me e beva, chi crede in me, come dice la Scrittura, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno”. Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui.

 

Con il dono del Consiglio, nell’intimità con Dio e nell’ascolto della sua Parola, pian piano mettiamo da parte la nostra logica personale e matura in noi una sintonia profonda con lo Spirito, il Quale ci aiuta a fare le scelte concrete della vita alla luce di Dio. Donaci, o Gesù, Sacerdoti che nella preghiera assidua e fervorosa sappiano mettersi in sintonia con lo Spirito Santo e sappiano quindi essere per i fedeli guide sicure sulla via della vita.

 

ORAZIONE


Venga su di noi, Signore Dio,

la potenza dello Spirito Santo,

affinché aderiamo pienamente alla tua volontà

e la possiamo testimoniare con una degna condotta di vita.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

ANTIFONA MARIANA:

 

Vogliamo essere spiritualmente uniti alla Madre di Cristo e della Chiesa invocando con fede una rinnovata effusione del divino Paràclito. La invochiamo per tutta la Chiesa.

Regina del cielo, rallegrati, alleluia: Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia, è risorto, come aveva promesso, alleluia. Prega il Signore per noi, alleluia.»

SETTENARIO

ALLO SPIRITO SANTO

PER LA SANTIFICAZIONE

DEI SACERDOTI

 


SECONDO GIORNO

 

 Vieni, Spirito di intelletto, rischiara la mente dei Sacerdoti con la luce dell’eterna verità, e riempila di santi pensieri.

 

VIENI SANTO SPIRITO


Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri, vieni; datore dei doni, vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.

O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, raddrizza ciò ch'è sviato.

Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen. 

 

 LETTURA

 

Dalla lettera ai Romani di san Paolo, apostolo (Rm 8, 14-15)

Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: Abba! cioè: Padre!

 

Il dono dell’intelletto permette di “leggere dentro” agli avvenimenti e  ci fa capire le cose come le capisce Dio, con l’intelligenza di Dio. Questo dono è strettamente connesso alla fede. Donaci, o Gesù, Sacerdoti che siano uomini di grande fede, che abbiano occhi penetranti e capaci di leggere dentro le vicende liete e tristi della vita e che ci aiutino a fare altrettanto.

 

ORAZIONE


Dio nostro Padre,

prima di salire a te tuo Figlio ha promesso agli apostoli di inviare su di loro lo Spirito Santo:

effondi su di noi gli stessi doni che essi hanno ricevuto, affinché si rinnovino per la tua Chiesa

i prodigi della Pentecoste.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

ANTIFONA MARIANA:

 

Vogliamo essere spiritualmente uniti alla Madre di Cristo e della Chiesa invocando con fede una rinnovata effusione del divino Paràclito. La invochiamo per tutta la Chiesa.

Regina del cielo, rallegrati, alleluia: Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia, è risorto, come aveva promesso, alleluia. Prega il Signore per noi, alleluia.»

 

SETTENARIO

ALLO SPIRITO SANTO

PER LA SANTIFICAZIONE

DEI SACERDOTI

PRIMO GIORNO

 

Spirito Santo, scendi ancora su di noi come nel giorno di Pentecoste:

vieni, Spirito di Sapienza, distacca i tuoi Sacerdoti dalle cose della terra, e dona ad essi il desiderio e il gusto delle cose del cielo.

 

 

VIENI SANTO SPIRITO

 

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri, vieni; datore dei doni, vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.

O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, raddrizza ciò ch'è sviato.

Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen.  

 

LETTURA


Dal libro del profeta Gioele (Gl 3, 1.3.5)

Dice il Signore: “Dopo queste cose io effonderò il mio Spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; farò prodigi nel cielo e sulla terra, sangue e fuoco e colonne di fumo. Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato”.

 

Il dono della Sapienza. È la grazia di poter vedere ogni cosa con gli occhi di Dio. E ovviamente questo deriva dalla intimità con Dio, dal rapporto intimo che abbiamo con Dio. Lo Spirito Santo rende allora il cristiano «sapiente». Chiediamo al Signore Sacerdoti sapienti perché ci insegnino a vedere tutti gli avvenimenti della nostra vita con gli occhi della fede.

 

PREGHIAMO

 

O Dio che nella resurrezione di Cristo ci hai ricreati per la vita eterna,

innalzaci accanto al nostro Salvatore che regna alla tua destra,

affinché alla sua venuta nella gloria noi tutti, rinati nel battesimo,

siamo rivestiti della tua luce senza fine.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

ANTIFONA MARIANA:

 

Vogliamo essere spiritualmente uniti alla Madre di Cristo e della Chiesa invocando con fede una rinnovata effusione del divino Paràclito. La invochiamo per tutta la Chiesa.

Regina del cielo, rallegrati, alleluia: Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia, è risorto, come aveva promesso, alleluia. Prega il Signore per noi, alleluia.»

 

PREGHIERA DEL SACERDOTE A GESU' SACERDOTE

Confortami Gesù nell’ora dell’abbandono.


Confortami Gesù nell’ora della solitudine.


Confortami Gesù nell’ora del dolore.


Confortami Gesù nell’ora degli addii.


Confortami Gesù nell’ora della persecuzione.


Confortami Gesù nell’ora della stanchezza.


Confortami Gesù nell’ora del silenzio.


Confortami Gesù nell’ora ultima della vita.


ROSARIO EUCARISTICO

PER LA SANTIFICAZIONE

DI TUTTI I SACERDOTI

(Si recita con la classica corona del Rosario)

 

+ Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

 

Gloria al Padre

Credo

 

PRIMO MISTERO EUCARISTICO

Si contempla come Gesù Cristo abbia istituito il Santissimo Sacramento per ricordarci la sua passione e morte. Preghiamo per tutti i sacerdoti che, con la celebrazione della santa Messa, ci permettono di comunicare alla passione e alla morte del Signore.

 

Sui grani grandi: Padre nostro

 

Sui grani piccoli dell'ave Maria si recita per 10 volte:

Sia lodato e ringraziato ogni momento, Gesù nel Santissimo Sacramento.

 

Gloria al Padre

 

SECONDO MISTERO EUCARISTICO

Si contempla come Gesù Cristo abbia istituito il Santissimo Sacramento per rimanere con noi tutto il tempo della nostra vita. Preghiamo per tutti i Sacerdoti che adorano con devozione il Santissimo Sacramento e promuovono l’adorazione perpetua nelle loro parrocchie.

 

Sui grani grandi: Padre nostro

 

Sui grani piccoli dell'ave Maria si recita per 10 volte:

Sia lodato e ringraziato ogni momento, Gesù nel Santissimo Sacramento.

 

Gloria al Padre

 

TERZO MISTERO EUCARISTICO

Si contempla come Gesù Cristo abbia istituito il Santissimo Sacramento per perpetuare il suo Sacrificio sugli altari per noi, sino alla fine del mondo. Preghiamo per tutti i Sacerdoti perché la loro vita sia un sacrificio vivente, santo e gradito a Dio per la salvezza dei fratelli.

 

Sui grani grandi: Padre nostro

 

Sui grani piccoli dell'ave Maria si recita per 10 volte:

Sia lodato e ringraziato ogni momento, Gesù nel Santissimo Sacramento.

 

Gloria al Padre

 

QUARTO MISTERO EUCARISTICO

Si contempla come Gesù Cristo abbia istituito il Santissimo Sacramento per farsi cibo e bevanda dell’anima nostra. Preghiamo per tutti i Sacerdoti perché non abbiano mai a mangiare indegnamente il Corpo del Signore e insegnino ai fedeli a ricevere l’Eucaristia soltanto se sono in grazia di Dio.

 

Sui grani grandi: Padre nostro

 

Sui grani piccoli dell'ave Maria si recita per 10 volte:

Sia lodato e ringraziato ogni momento, Gesù nel Santissimo Sacramento.

 

Gloria al Padre

 

QUINTO MISTERO EUCARISTICO

Si contempla come Gesù Cristo abbia istituito il Santissimo Sacramento per visitarci nel momento della nostra morte e per portarci in Paradiso. Preghiamo per tutti i Sacerdoti che assistono i moribondi e li accompagnano incontro al Signore.

 

Sui grani grandi: Padre nostro

 

Sui grani piccoli dell'ave Maria si recita per 10 volte:

Sia lodato e ringraziato ogni momento, Gesù nel Santissimo Sacramento.

 

Gloria al Padre

 

Salve Regina

 

Signore, pietà

Signore, pietà.

 

Cristo, pietà

Cristo pietà.

 

Signore, pietà

Signore, pietà.

 

Cristo, ascoltaci

Cristo, ascoltaci.

 

Cristo, esaudiscici

Cristo, esaudiscici.

 

Padre del cielo, che sei Dio

abbi pietà di noi.

 

Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio

abbi pietà di noi.

 

Spirito Santo, che sei Dio

abbi pietà di noi.

 

Santa Trinità, unico Dio

abbi pietà di noi.

 

Santissima Eucaristia

noi ti adoriamo.

 

Dono ineffabile del Padre

noi ti adoriamo.

 

Segno dell'amore supremo del Figlio

noi ti adoriamo.

 

Prodigio di carità dello Spirito Santo

noi ti adoriamo.

 

Frutto benedetto della Vergine

noi ti adoriamo.

 

Sacramento del Corpo e del Sangue di Gesù

noi ti adoriamo.

 

Sacramento che perpetua il sacrificio della croce

noi ti adoriamo.

 

Sacramento della nuova ed eterna Alleanza

noi ti adoriamo.

 

Memoriale della morte e risurrezione del Signore

noi ti adoriamo.

 

Memoriale della nostra salvezza

noi ti adoriamo.

 

Sacrificio di lode e di ringraziamento

noi ti adoriamo.

 

Sacrificio d'espiazione e di conciliazione

noi ti adoriamo.

 

Dimora di Dio con gli uomini

noi ti adoriamo.

 

Banchetto di nozze dell'Agnello

noi ti adoriamo.

 

Pane vivo disceso dal cielo

noi ti adoriamo.

 

Manna piena di dolcezza

noi ti adoriamo.

 

Vero Agnello pasquale

noi ti adoriamo.

 

Viatico della Chiesa pellegrina nel mondo

noi ti adoriamo.

 

Rimedio della nostra quotidiana fatica

noi ti adoriamo.

 

Farmaco di immortalità

noi ti adoriamo.

 

Mistero della fede

noi ti adoriamo.

 

Sostegno della speranza

noi ti adoriamo.

 

Vincolo della carità Segno di unità e di pace

noi ti adoriamo.

 

Sorgente di gioia purissima

noi ti adoriamo.

 

Sacramento che germina i vergini

noi ti adoriamo.

 

Sacramento che dà forza e vigore

noi ti adoriamo.

 

Pregustazione del banchetto celeste

noi ti adoriamo.

 

Pegno della nostra risurrezione

noi ti adoriamo.

 

Pegno della gloria futura

noi ti adoriamo.

 

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo

perdonaci Signore.

 

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo

ascoltaci Signore.

 

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo

abbi pietà di noi.

 

Hai dato loro il pane disceso dal cielo.

Che porta in sé ogni dolcezza.

 

PREGHIAMO

Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa' che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

 

Amen.

 

1 Pater, 1 Ave e 1 Gloria per il Papa

 

 

 

 

 

DALLA PADELLA ALLA BRACE

La sai questa? Erano le parole che il portiere di via Mazzini rivolgeva a tutti gli amici che incontrava durante il giorno. Ovviamente con queste parole introduceva una barzelletta, un aneddoto, una trovata di cui era una miniera inesauribile.

Una mattina lo incontro. Non un saluto, non una parola; tanto meno la solita frase: “La sai questa?”. Conoscendolo, non mi rimaneva che chiedergli: “Reno! cos'è successo?”. Mi fece cenno che non se la sentiva di parlare in pubblico. Ci mettemmo in disparte e mi raccontò in tutti i particolari il dramma che stava vivendo con sua moglie e come ormai gli sembrasse la cosa più saggia separarsi da lei. “Insieme non possiamo più stare. Tra noi tutto è finito. Pamela sì, la nostra vicina di casa; quella mi capisce e renderà più facile la mia vita”.

Dopo averlo ascoltato più a lungo possibile e vedendolo man mano relativizzare la tragedia, con un sorriso gli ributtai la sua frase: “La sai questa?”. “No!” - mi rispose con una risata. E così gliela raccontai: “L'Eterno Padre tutti i giorni, e da milioni di persone, riceveva lamentele, pianti, strilli, disperazioni, rimproveri.. Il motivo? Croci troppo pesanti e moleste che Lui metteva a ciascuno ogni giorno sulle spalle. 

Non gli rimaneva che architettare uno scherzetto per farli rinsavire. Chiamò tutti gli uomini a raccolta su un vasto altipiano perché vi deponessero ciascuno la propria croce e concesse loro il tempo di una settimana per provare altre croci più adatte alle loro spalle. Per sette giorni ci fu un assembramento indescrivibile, un furioso scambio di croci, un'affannosa ricerca di quella meno pesante. Qualcuno arrischiò di vivere addirittura senza croce; ma si sentiva come una minestra senza sale, un'aquila senz'ali, un fiore senza colore, un occhio senza luce, un cuore senza amore. Al termine della prova ognuno scelse la croce che gli sembrava più leggera, più adatta alle sue spalle e che avrebbe dato il vero senso alla sua vita.

Così si ripresentarono davanti all'Eterno Padre che domandò: “Ora siete contenti della nuova croce?”. “Sì” - risposero in coro. “Come, non la riconoscete?”. S'accorsero allora di aver riscelto esattamente la stessa croce da sempre per loro sognata e preparata dall'amore di Dio.


Padre Andrea Panont O.C.D.

CHI IMPARA A CREDERE IMPARA AD INGINOCCHIARSI

Oggi molto spesso le persone entrano in chiesa come se andassero al mercato: se stavano parlando continuano a farlo e anche ad alta voce; non hanno premura di spegnere il cellulare; appena arrivate si siedono e si guardano intorno alla ricerca di amici o parenti.

 

Come mai? Forse perché si è persa l’autenticità, l’originalità della fede; si è perso il senso della Presenza reale del Signore nell’Eucaristia e non si ha nessun rispetto per la sua divina Maestà.

 

Ha notato papa Ratzinger: "Vi sono ambienti, che esercitano notevole influenza, che cercano di convincerci che non bisogna inginocchiarsi. Dicono che questo gesto non si adatta alla nostra cultura (ma a quale, allora?); non è conveniente per l’uomo maturo, che va incontro a Dio stando diritto, o, quanto meno, non si addice all’uomo redento, che mediante Cristo è divenuto una persona libera e che, proprio per questo, non ha più bisogno di inginocchiarsi."

 

"In effetti, l’atto di inginocchiarsi proprio dei cristiani non si pone come una forma di inculturazione in costumi preesistenti, ma, al contrario, è espressione della cultura cristiana che trasforma la cultura esistente a partire da una nuova e più profonda conoscenza ed esperienza di Dio."

 

"L’atto di inginocchiarsi non proviene da una cultura qualunque, ma dalla Bibbia e dalla sua esperienza di Dio".

 

"E’ particolarmente importante la preghiera di Gesù al monte degli Ulivi. Secondo Matteo (26,39) e Marco (14,35) Gesù si prostra a terra, anzi, cade a terra (Mt); Luca ci racconta che Gesù pregava in ginocchio.

 

Questa preghiera, come preghiera introduttiva alla Passione, è esemplare, sia per quanto riguarda il gesto che per i suoi contenuti. I gesti: Gesù fa sua la caduta dell’uomo, si lascia cadere nella sua caducità, prega il Padre dal più profondo abisso della solitudine e del bisogno umani. Ripone la sua volontà nella volontà del Padre: Non la mia volontà sia fatta, ma la Tua. Ripone la volontà umana nella volontà divina. Proprio l’uniformare la volontà umana alla volontà divina è il cuore stesso della redenzione.

 

Difatti la caduta dell’uomo si poggia sulla contraddizione delle volontà, sulla contrapposizione della volontà umana alla volontà divina.

 

Non la mia volontà, ma la tua – è questa la parola della verità, poiché la volontà di Dio non è il contrario della nostra libertà, ma il suo fondamento e la sua condizione di possibilità. Solo rimanendo nella volontà di Dio la nostra volontà diventa vera volontà ed è realmente libera. La sofferenza e la lotta del monte degli Ulivi è la lotta per questa verità liberante, per l’unità di ciò che è diviso. Per questo il piegare le ginocchia alla presenza del Dio vivo è irrinunciabile.

 

"Le ginocchia erano per gli ebrei un simbolo di forza; il piegarsi delle ginocchia è quindi il piegarsi della nostra forza davanti al Dio vivente, riconoscimento che tutto ciò che noi siamo, lo abbiamo da Lui. Questo gesto appare in importanti passi dell’Antico Testamento come espressione di adorazione."

 

"Particolarmente importante è il racconto del martirio di santo Stefano. Il primo martire cristiano viene presentato nella sua sofferenza come perfetta imitazione di Cristo, la cui passione si ripete nel martirio del testimone fin nei particolari. Stefano, in ginocchio, fa così sua la preghiera del Cristo crocifisso: «Signore non imputare loro questo peccato» (At 7,60). 

 

L’inginocchiarsi non è solo un gesto cristiano, è un gesto cristologico.

 

"La croce è divenuta il segno universale della presenza di Dio. La liturgia cristiana è liturgia cosmica, per il fatto che essa piega le ginocchia davanti al Signore crocifisso e innalzato. È questo il centro della vera «cultura» – la cultura della verità. Il gesto umile con cui noi cadiamo ai piedi del Signore, ci colloca sulla vera via della vita, in armonia con tutto il cosmo."

 

"Chi impara a credere, impara a inginocchiarsi; una fede o una liturgia che non conoscano più l’atto di inginocchiarsi, sono ammalate in un punto centrale. Dove questo gesto è andato perduto, dobbiamo nuovamente apprenderlo, così da rimanere con la nostra preghiera nella comunione degli apostoli e dei martiri, nella comunione di tutto il cosmo, nell’unità con Gesù Cristo stesso."

 

  

(Tratto da Joseph Ratzinger - "Introduzione allo spirito della liturgia")

La Madonna di Fatima

e

Giovanni Paolo II

Oggi, 13 maggio, ricorre l’anniversario di due avvenimenti che hanno segnato in modo indelebile la storia dell’umanità, e sono collegati tra loro dalla mano invisibile della Madonna di Fatima.

Da un lato la Beata Vergine Maria e dall’altro il suo figlio prediletto, papa Giovanni Paolo II, uniti da un disegno misterioso.

Il 13 maggio nel 1917, iniziano le apparizioni a Fatima, con protagonisti tre bambini, Lúcia dos Santos di 10 anni, Jacinta Marto di 7 anni e Francisco Marto di 9 anni.La Beata Vergine Maria appare loro sopra un leccio, a Cova da Iria vicino a Fatima, in Portogallo.

Nello stesso giorno, il 13 maggio 1981 il tragico attentato a Papa Giovanni Paolo II in piazza San Pietro, per mano Mehmet Ali Agca, che ha sconvolto il mondo intero. Lui, killer professionista, si vanta di non avere mai fallito un colpo. Ma questa volta, inspiegabilmente, non riesce nel suo intento.

Mehmet Ali Agca, un turco, che si trova a soli tre metri e mezzo, impugna una “Browning” calibro 9 e spara con precisione. Partono due colpi che colpiscono il Papa all’addome. Giovanni Paolo II si accascia, dolorante, a sostenerlo c’è Mons. Stanislao Dziwisz, suo fedelissimo segretario.

Le pallottole trapassano il corpo del Papa ma non ledono gli organi vitali. Il primo proiettile attraversa l’osso sacro, esce dai lombi, il secondo proiettile frattura l’indice della mano sinistra del pontefice, ferisce di striscio il braccio destro appena sopra il gomito.

Il Papa portato via d’urgenza in ambulanza, è assistito dal suo medico personale, Renato Buzzonetti.

Oramai privo di conoscenza, è portato in sala operatoria. Il polso è quasi impercettibile. Riceve l’unzione degli infermi dal suo segretario particolare, don Stanislao Dziwisz. L’anestesista gli toglie l’anello dal dito. Malgrado la perdita di ben tre litri di sangue, stia per provocare la morte per dissanguamento, il cuore regge. Tutto il mondo è col fiato sospeso e prega per lui. L’intervento in sala operatoria, dura oltre cinque ore, ma è portato a termine con successo”.

Sabato 16 maggio 1981, Giovanni Paolo II registra, in sala di rianimazione al Policlinico Gemelli, la preghiera domenicale. La sua voce comprensibilmente affaticata, viene diffusa domenica 17 maggio. Parole di perdono che riecheggiano con forza ancora oggi: “Prego per il fratello che mi ha colpito, al quale ho sinceramente perdonato. Unito a Cristo, sacerdote e vittima, offro le mie sofferenze per la Chiesa e il mondo”.

Giovanni Paolo Il è convinto che sia stata la Madonna a salvarlo: il 13 maggio è infatti il giorno della prima apparizione della Beata Vergine Maria ai pastorelli di Fatima, avvenuta nel 1917. Il 13 maggio 1982, il Papa si reca in pellegrinaggio a Fatima per ringraziare la Madonna. E ora uno dei proiettili che lo hanno colpito, è incastonato, in segno di ex voto nella corona della statua della Madonna di Fatima, in ricordo di quel giorno, in cui l’invisibile si fece presente.

CORONCINA SACERDOTALE

(si recita su una normale corona del rosario)

PREGHIERA INIZIALE

 

Gesù, dona alla Tua Chiesa tanti sacerdoti Santi; te li chiedo per le tue sacratissime piaghe e per le fiamme di infinito amore che racchiude il Tuo cuore adorabile. Usa misericordia a tutti quei sacerdoti che, con i loro peccati o con la loro indifferenza nei tuoi riguardi, lo hanno ferito o continuano a ferirlo. Richiamali tutti a Te che per essi hai versato il Tuo sangue fino all’ultima goccia. E infine ti chiedo di rendere sempre più santi tutti i Sacerdoti che vivono per Te e che sono luce per i loro fratelli. Amen.


Sui grani grandi si dice: “Cuore di Gesù, attira a te il cuore di tutti i sacerdoti, perché siano santi e santificatori.”


Sui grani piccoli si ripete per dieci volte:  “Gesù, Sacerdote e Vittima, custodisci nel Tuo cuore tutti i tuoi eletti”.


Tra una decina e l’altra si recita il gloria al Padre.


Alla fine si recita la Salve Regina......

 

 

PREGHIERA FINALE

 

Eterno  Padre io ti offro Gesù Sacerdote, Vittima adorabile, riparatrice e propiziatrice, perché Tu degni di uno sguardo di misericordia tutti coloro che sono stati chiamati o che saranno chiamati a vivere soltanto per la Tua gloria e per il bene dei fratelli. Maria, mamma del Sommo Sacerdote, Gesù, li custodisca sotto il Suo manto. Amen

Sia lodato e ringraziato ogni momento

il Santissimo e Divinissimo Sacramento

O Dio che ci hai amato per primo,
noi parliamo di te
come di un semplice fatto storico,
come se una volta soltanto
tu ci avessi amati per primo.
E tuttavia tu lo fai sempre.
Molte volte, ogni volta, durante tutta la vita,
tu ci ami per primo.
Quando ci svegliamo al mattino
e volgiamo a te il nostro pensiero,
tu sei il primo, tu ci hai amati per primo.
Se mi alzo all'alba e volgo a te,
in un medesimo istante, il mio animo,
tu mi hai già preceduto,
mi hai amato per primo.
Quando m'allontano dalle distrazioni,
e mi raccolgo per pensare a te,
tu sei stato il primo.
E così sempre.
E poi, noi ingrati,
parliamo come se una volta sola
tu ci avessi amato così per primo!


Soren Kierkegaard


ROSARIO PER LA SANTIFICAZIONE DEI SACERDOTI

Misteri della gloria (mercoledì e domenica)

 

  1. Gesù risorge dai morti: è il Signore della vita e il Salvatore

La buona notizia del Vangelo è che Gesù, il crocifisso, è risorto. Preghiamo perché nelle nostre comunità e nelle missioni, il papa, i vescovi e tutti i sacerdoti, annuncino a vicini e lontani, con la testimonianza della vita e con le parole più adatte, Gesù, l’unico Salvatore.

 

     2.Gesù sale in cielo e siede alla destra di Dio Padre

Gesù ha rassicurato i discepoli dicendo “Io sono con voi tutti i giorni”. Preghiamo per i sacerdoti che hanno dei pesanti dubbi di fede, tentazioni o anche gravi peccati, perché sentano proprie le parole di Gesù rivolte a Pietro: “Tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,32).


    3.Lo Spirito Santo scende sugli Apostoli riuniti nel cenacolo con Maria

Lo Spirito Santo dispensa i carismi per formare l’unico Corpo di Cristo. Preghiamo per i sacerdoti e i vescovi che appartengono ai movimenti ecclesiali, perché suscitando ed accogliendo i doni dello Spirito Santo, li facciano fruttificare per il bene della Chiesa e del mondo.

 

       4. Maria è assunta in cielo

Gesù in croce ha donato a Giovanni Maria e lei, assunta in cielo, continua a mostrarsi Madre premurosa della Chiesa. Preghiamo perché, aiutati dalla sua materna sollecitudine, tutti i sacerdoti possano esercitare con carità la loro paternità spirituale, adoperandosi per coloro che cercano il loro consiglio e la guida nella direzione spirituale.

 

       5. Maria è incoronata Regina e insieme a tutti i santi è nella gloria del cielo

Maria Regina del cielo è contornata da tanti santi. Chiediamo l’intercessione dei diaconi, dei Sacerdoti, dei  vescovi e dei papi che sono santi riconosciuti dalla Chiesa locale e universale e dei tanti che non sono ricordati dal calendario liturgico ma che sono nella gloria del paradiso, perché il loro esempio di vita e la loro carità dal cielo, unita a quella di Maria, aiutino i Sacerdoti che sono ancora sulla terra a esercitare il loro ministero secondo la volontà del Signore.


SALVE REGINA


Salve Regina, Madre di misericordia,

vita, dolcezza e speranza nostra, salve!

A te ricorriamo noi, esuli figli di Eva,

a te sospiriamo gementi e piangenti

in questa valle di lacrime.

Orsù dunque, avvocata nostra,

rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi

e mostraci, dopo questo esilio, Gesù,

il frutto benedetto del tuo seno.

oclemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

STIAMO MORENDO

PER LA MEDIOCRITÀ!

CHE COSA CI MANCA? QUAL'È LA PIÙ GRANDE URGENZA?


C'è nel mondo una grande carestia. Carestia non di pane: ne abbiamo fin troppo al punto che la sua sovrabbondanza ci ha fatto dimenticare Dio. Carestia non di oro: esso è così tanto che il suo luccichio ci ha accecati al punto da non lasciarci più vedere lo scintillio delle stelle. C'è nel mondo la carestia di una cosa più importante, che sta per mancare in tutti i paesi del mondo: si tratta della carestia di uomini veramente grandi.

In altre parole: il mondo oggi soffre di una terribile malattia di mediocrità. Stiamo morendo di mediocrità.

La grande urgenza di oggi sono i grandi uomini. La vita dell'uomo grande di oggi si svolge sotto il segno del piccolo: un piccolo che è eroico, un piccolo che giunge fino al sacrificio, un piccolo che è grande. In politica sono ben pochi quelli che seguono i giusti principi: si segue l'opinione pubblica. La maggior parte dei nostri politici, anziché guidare la gente verso nobili mete, la guida per le loro ignobili strade. E ciò che si dice della politica, vale anche per la religione.

La religione sta mettendo le pantofole. I suoi "profeti" sono troppo accondiscendenti alle idee moderne solo perché sono moderne, non importa più se siano giuste o sbagliate. I nostri "profeti" evitano di prendere posizione quando si tratta della Verità, per timore di farsi dei nemici. Essi inalberano le loro vele a ogni vento di popolarità e non oserebbero dire una parola contro un pregiudizio corrente, contro un errore che trionfa. Essi sono beati di una beatitudine che Cristo non ha mai promesso e se ne beano perché sono deboli. Non sono le istituzioni che mancano oggi: ci mancano i grandi uomini! (...)

La grandezza non è qualcosa di esterno all'uomo stesso. È piuttosto qualcosa di interno all'uomo. La grandezza è una qualità del cuore e dell'anima con cui l'uomo riesce a conquistare non tanto il dominio sul cuore, quanto piuttosto il dominio sulle sue passioni. La grandezza consiste nell'avere il senso della giustizia, dell'ordine e della carità. Se ci poniamo da questo punto di vista noi dobbiamo riconoscere che l'uomo, mentre è divinamente attrezzato per dominare la natura, al contrario è ben meschinamente equipaggiato per dominare sé stesso. Eppure, è proprio in questo autodominio che sta la vera grandezza.

Oggi il mondo ha uno struggente bisogno di uomini convinti che la più grande vittoria dell'uomo è la vittoria su se stessi; che il vero lavoro è realizzato non tanto nell'attività quanto piuttosto dal silenzio; di uomini che cercano prima il Regno di Dio e la sua Giustizia

e che attuano la legge per cui solo attraverso la morte del corpo si giunge alla Vita Eterna dello Spirito; di uomini che affrontano gli orrori del Venerdì Santo per sfociare nella gioia smagliante della Domenica di Pasqua; di uomini che, simili a lampi, bruciano i legami di interesse che legano le nostre energie al mondo; di uomini che con voce coraggiosa come San Giovanni Battista, risveglino la nostra natura sonnolenta dai lacci del nostro pigro riposo; di uomini che vincono le loro vittorie non già scendendo dalla Croce e venendo a compromessi col mondo, ma bensì affrontando dure sofferenze per giungere a conquistare il mondo.

In una parola: noi abbiamo bisogno di Santi, perché i Santi sono gli uomini veramente grandi... semplicemente perché essi sarebbero grandi della Grandezza di Cristo.

(Fulton J. Sheen


Preghiamo il Signore con tutto il cuore perché ci mandi tanti santi Sacerdoti, conservi e santifichi quelli che già lo sono e perdoni, convertendoli, quelli che hanno ferito il Suo adorabile Cuore.

SUPPLICA

ALLA MADONNA

DI POMPEI

O Augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del Cielo e della Terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti nel tuo Tempio di Pompei, in questo giorno solenne, effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie. Dal Trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso su di noi, sulle nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. Ti prenda compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono. O Madre, implora per noi misericordia dal Tuo Figlio divino e vinci con la clemenza il cuore dei peccatori. Sono nostri fratelli e figli tuoi che costano sangue al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo Cuore. Mostrati a tutti quale sei, Regina di pace e di perdono.


Ave Maria


È vero che noi, per primi, benché tuoi figli, con i peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore. Lo confessiamo: siamo meritevoli dei più aspri castighi, ma tu ricordati che sul Golgota, raccogliesti, col Sangue divino, il testamento del Redentore moribondo, che ti dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra Avvocata, la nostra speranza. E noi, gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli, gridando: Misericordia! O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti, soprattutto dei nostri nemici e di tanti che si dicono cristiani, eppur offendono il Cuore amabile del tuo Figliolo. Pietà oggi imploriamo per le Nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo Cuore. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia!


 Ave Maria


Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle Sue grazie e delle Sue misericordie. Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i Cori degli Angeli. Tu distendi il tuo dominio per quanto sono distesi i cieli, e a te la terra e le creature tutte sono soggette. Tu sei l’onnipotente per grazia, tu dunque puoi aiutarci. Se tu non volessi aiutarci, perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci. Il tuo cuore di Madre non permetterà di vedere noi, tuoi figli, perduti, Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, ci ispirano fiducia che saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in te, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, e, oggi stesso, da te aspettiamo le sospirate grazie.


 Ave Maria


CHIEDIAMO LA BENEDIZIONE A MARIA


Un’ultima grazia noi ora ti chiediamo, o Regina, che non puoi negarci in questo giorno solennissimo. Concedi a tutti noi l’amore tuo costante ed in modo speciale la materna benedizione. Non ci staccheremo da te finché non ci avrai benedetti. Benedici, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Agli antichi splendori della tua Corona, ai trionfi del tuo Rosario, onde sei chiamata Regina delle Vittorie, aggiungi ancor questo, o Madre: concedi il trionfo alla Religione e la pace alla Società umana. Benedici i nostri Vescovi, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l’onore del tuo Santuario. Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di Pompei e quanti coltivano e promuovono la devozione al Santo Rosario. O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo d’amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra ed in cielo. Amen.

 

Salve Regina

 

IL SACERDOTE

E

LA MADONNA 

Maria e l'azione sacerdotale

 

La relazione del sacerdote con Maria è particolarmente importante per la sua attività apostolica. L'episodio evangelico della visitazione mostra come Maria comunica, alla sua parente Elisabetta, la ricchezza spirituale che le è stata data dall'alto. Più specificamente, pone in evidenza l'azione dello Spirito Santo che riempie di gioia Elisabetta, nel momento in cui Maria entra nella sua casa. Lo Spirito Santo si compiace di agire dove Maria è presente.

 

Anche il sacerdote deve aver cura di ricorrere a Maria nella sua azione sacerdotale, affinché lo Spirito Santo possa operare più abbondantemente. Lo Spirito, che ha realizzato il mistero dell'incarnazione con il concorso di Maria, continua a richiedere questo concorso per la diffusione della vita di Cristo nel mondo.

 

Fra le qualità che egli chiederà a Maria nella sua attività sacerdotale, possiamo sottolineare specialmente il dinamismo, la carità misericordiosa, la perseveranza. Colei che si è impegnata a fondo nell'opera di Gesù aiuta il sacerdote a lanciarsi con dinamismo in tutti i compiti pastorali. Colei che ha il cuore misericordioso di una madre desidera comunicare al sacerdote la sua bontà piena di pietà per le debolezze umane. Colei che ha adempiuto integralmente la sua missione sostiene la perseveranza del sacerdote che, talvolta, incontra ostacoli temibili. Maria lo aiuta a superare la tentazione dello scoraggiamento e a conservare la speranza attraverso tutte le prove.

 

Atteggiamento del sacerdote

nei riguardi di Maria

 

Il sacerdote può ricevere molto dal suo contatto con Maria. Non può nemmeno trascurare la risposta alla parola di Gesù che rimane sempre attuale per lui: "Ecco tua madre". Sull'esempio del discepolo prediletto, egli deve prendere Maria con sé, cioè farle un posto nel suo cuore e nella sua esistenza. Pregandola e offrendole un affetto filiale, egli potrà realizzare maggiormente l'ideale del sacerdozio, essere un sacerdote che assomiglia sempre di più all'unico sommo sacerdote, nato dalla Vergine Maria.

IL SACERDOTE

E

LA MADONNA

Maria e la vita consacrata del sacerdote

 

Una convinzione analoga deve animare ogni vita sacerdotale. Il sacerdote ha particolarmente bisogno dell'aiuto di Maria per vivere la sua consacrazione totale. Maria è il primo modello di coloro che dedicano a Cristo tutto il loro cuore e tutte le loro forze.

 

Per il sacerdote, questo dono del cuore si esprime nel celibato. Non possiamo dimenticare che la verginità di Maria ha preceduto il celibato di Cristo. Lo Spirito Santo aveva ispirato alla giovane di Nazaret la volontà di rimanere vergine e di preparare così il primo celibato sacerdotale, quello di Cristo. Quindi, il sacerdote è invitato a rivolgersi alla Vergine per chiedere il suo aiuto nella via del dono totale del cuore a Cristo e al suo regno.

 

Maria e la preghiera del sacerdote

 

Il sacerdote chiederà a Maria anche uno stimolo alla sua vita di preghiera. Il fatto, citato negli Atti degli Apostoli (1,13), che la Madre di Gesù era presente nella prima assemblea cristiana, con gli apostoli, e perseverava con loro nella preghiera, porta una luce su tutto il futuro. Maria sostiene nei sacerdoti la perseveranza nella preghiera, così necessaria alla loro vita e alla loro missione sacerdotale.

IL SACERDOTE

E

LA MADONNA

Missione materna di Maria

 

La missione materna di Maria è destinata a influire su tutto lo sviluppo del sacerdozio, su tutta la vita spirituale del sacerdote e su tutto il compimento del ministero sacerdotale.

 

Maria e le vocazioni sacerdotali

 

Non possiamo trascurare il ruolo di Maria nella nascita e nella maturazione delle vocazioni sacerdotali.

 

Nelle diocesi in cui la mancanza di vocazioni si fa duramente sentire si può auspicare un ricorso più intenso alla mediazione materna di Maria, perché favorisca la nascita di vocazioni!

 

Inoltre, per la maturazione delle vocazioni, occorre che i giovani che desiderano rispondere alla chiamata di Cristo abbiano cura di affidare a Maria il tesoro spirituale che hanno ricevuto. Nei seminari, la devozione a Maria deve essere tenuta in grande considerazione, in modo da ottenere la sua protezione per quelle vocazioni che possono essere minacciate. I seminaristi devono essere convinti che il sacerdozio a cui sono destinati non può essere pienamente assunto e vissuto senza la cooperazione di Maria, perché questa cooperazione è stata richiesta per il sacerdozio stesso di Cristo.

IL SACERDOTE

E

LA MADONNA

 

Madre del Cristo sacerdote

 

Il posto di Maria nella vita del sacerdote risulta, prima di tutto, dal legame stabilito nel piano divino fra la Vergine di Nazaret e il sacerdozio di Cristo. Dando il suo consenso al messaggio dell'angelo che le proponeva di diventare la madre del Messia, Maria ha cooperato al compimento del mistero dell'incarnazione. Ora, in virtù dell'incarnazione, il Figlio di Dio è diventato sacerdote, totalmente consacrato fin dal primo momento della sua vita umana, per essere totalmente dedicato alla sua missione redentrice. Gesù si è chiamato " Colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo" (Gv 10,36).

 

Ella non è personalmente impegnata nella via del sacerdozio, che è proprietà di suo Figlio, ma è stata incaricata di cooperare alla venuta di questo sacerdozio nel mondo e, in seguito, di preparare Gesù alla sua missione sacerdotale.

 

Madre dei sacerdoti

 

Il ruolo di Maria non si limita alla sua unione con il sacerdozio del Salvatore; esso si estende a tutto lo sviluppo del sacerdozio nella vita della Chiesa. E’ la verità che Gesù stesso ha voluto far capire quando consumava sulla croce il sacrificio della sua missione sacerdotale. Egli si è rivolto a Maria per affidarle il discepolo prediletto: " Donna, ecco tuo figlio! " (Gv 19,26). Con ciò assegnava a sua madre una nuova maternità nei riguardi di tutti coloro che sarebbero diventati suoi discepoli. In modo più speciale, questa nuova maternità doveva esercitarsi nei riguardi dei sacerdoti, perché intenzionalmente Gesù aveva scelto come figlio di Maria un sacerdote, un discepolo che il giorno prima aveva ricevuto la missione di celebrare l'eucaristia.

 

Inoltre, Gesù chiedeva a questo sacerdote di considerare e trattare Maria come sua propria madre: "Ecco tua madre" (Gv 19,27). Lo invitava ad amare Maria come egli stesso l'aveva amata. E ciò che il discepolo si è affrettato a fare: "Da quell'ora il discepolo la prese nella sua casa" (Gv 19,27).

 

Riflettendo sulla portata delle parole di Gesù, possiamo cogliere l'intenzione dei Maestro di affidare più particolarmente al sacerdote la missione di amare Maria e di farla amare. In virtù della missione sacerdotale che esercita nel nome di Cristo, il sacerdote assume una responsabilità nello sviluppo del culto mariano. Spetta a lui promuovere la devozione a Maria nell'ambiente in cui vive, nella comunità cristiana affidata alle sue cure pastorali.


di Jean Galot

 

MARY,

MOTHER OF THE LORD,

THE MONTH OF MAY

AND THE PRIEST

We all know that the most pleasing prayer to Mary is the Holy Rosary.  In this month of May, the month dedicated to her, we will pray every day for priestly vocations and for the sanctification of priests.

 

 ROSARY FOR THE SANCTIFICATION OF PRIESTS

 

 PRAYER TO MARIA MOTHER OF PRIESTS

 

 Mother of Christ, to the Priest Messiah you gave the body of flesh for the anointing of the Holy Spirit for the salvation of the poor and contrite of heart;  keep the Priests in your heart and in the Church, O Mother of the Saviour.

 Mother of faith, you accompanied the Son of man to the temple, Fulfillment of the promises given to the Fathers;  deliver to the Father for his glory the Priests of your Son, O Ark of the Covenant.

 Mother of the Church, among the disciples in the upper room you prayed to the Spirit for the new people and their shepherds;  obtain the fullness of gifts for the order of Presbyters, O Queen of Apostles.

 Mother of Jesus Christ, you were with him at the beginning of his life and his mission, you sought him as a teacher among the crowd, you assisted him raised from the ground, consumed for the unique eternal sacrifice, and you had John close as your son;  welcome those called from the beginning, protect their growth, accompany your children in life and ministry, O Mother of Priests.  Amen.  (John Paul II, Pastores dabo vobis)

 

Joyful Mysteries (Mondays and Saturdays)

 

  1. Mary welcomes the announcement of the Angel Gabriel and Jesus becomes incarnate in her

 Mary replied to the Angel: "Here I am, I am the servant of the Lord, his will be done";  let us pray that those called to the priesthood respond with his same faith and generosity and choose to give themselves joyfully to God and to their brothers and sisters.


       2.Mary goes to visit Elizabeth who recognizes her as Mother of the Lord


 Mary brought the Savior Jesus, still in his womb, to Elizabeth.  Let us pray for all the priests who come close to the poorest, the sick and the imprisoned, through the witness of welcome, the proclamation of the Gospel and the gift of Eucharistic Communion.


         3.Jesus was born in Bethlehem


 The Child whom Mary and Joseph contemplate as soon as he is born is the Son of God. We pray that every priest may live his celibacy with serenity and promote the vocation to marriage, showing its beauty and orientation to holiness, and help parents to accept the gift of life, showing the uniqueness and importance of each child.

 

           4.Jesus is presented in the temple, according to Jewish law


 The newborn Jesus was presented in the temple, that is, offered to God. We remind the Lord of all those who have given themselves to him through a religious or monastic community, so that their priesthood, together with the specific charism of the community, bears fruit for the good of all the church.


           5.Jesus is found in the temple while he is discussing with the doctors

 

Mary and Joseph were amazed at Jesus' declaration that he had to take care of his Father's things.  We pray that the families of those called to the priesthood favor, or at least not hinder, their choices, understanding that the happiness of each person is to follow the will of God the Father.

 

Sorrowful Mysteries (Tuesdays and Fridays)

 

  1. Jesus prays in the Garden of Olives saying: "Father, your will be done"


 Let us pray that all priests are faithful, with intelligence and interior availability, to the promise of obedience made to the bishop on the day of ordination, and that in this filial abandonment they live obedience to the will of God the Father and the fullest realization of their own freedom.

 

           2.Jesus is tried and scourged


 We pray for seminarians, deacons, priests and bishops who live in lands where the Christian faith is hindered or persecuted.  May their martyrdom in daily toil or bloody martyrdom to the point of giving their lives bear fruit by generating other Christians and may peace finally come to every country in the world.

 

               3.Jesus is mocked and crowned with thorns


 Let us pray that, looking to Jesus, King and Lord, but crowned with thorns, the Pope, the Bishops and all those who have authority in the Church, exercise it in a spirit of truth and charity at the service of their brothers, sacrificing themselves for those who are entrusted to their care.

 

            4.Jesus is loaded with the cross and goes up to Calvary


 Jesus said to take up the cross every day and follow him.  Let us pray that all parish priests, in their fidelity to less striking daily commitments, such as prayer, and above all in their readiness to confess, may find a source of grace and sanctification for themselves and for the faithful.

 

        5.Jesus sacrifices his life by dying on the cross


 Let us pray for the elderly, sick or dying Priests and Bishops that, as they gave their lives in active service, they may now unite themselves spiritually to the dying Christ who trusts in the Father and, when their time comes, they may be consoled by his affirmation: “Today you will be with me in paradise”.

 

Glorious Mysteries (Wednesday and Sunday)

 

  1. Jesus rises from the dead: he is the Lord of life and the Savior

 

The good news of the Gospel is that Jesus, who was crucified, has risen.  Let us pray that in our communities and in the missions, the Pope, the Bishops and all the Priests proclaim Jesus, the only Savior, to near and far, with the testimony of their lives and with the most suitable words.

 

         2.Jesus ascends to heaven and sits at the right hand of God the Father


 Jesus reassured the disciples by saying "I am with you always".  Let us pray for the Priests who have serious doubts of faith, temptations or even serious sins, so that they may hear Jesus' words addressed to Peter as their own: "When you have repented, strengthen your brothers" (Lk 22:32).

 

         3.The Holy Spirit descends upon the Apostles gathered in the upper room with Mary


 The Holy Spirit dispenses the charisms to form the one Body of Christ.  Let us pray for the Priests and Bishops who adhere to certain ecclesial movements, so that by arousing and welcoming the gifts of the Holy Spirit, they make them bear fruit for the good of the Church and of the world.

 

            4.Mary is assumed into heaven


 Jesus on the cross gave John Mary and she, taken up into heaven, continues to show herself to be the caring Mother of the Church.  Let us pray that, helped by her maternal solicitude, all priests may exercise their spiritual fatherhood with charity, working for those who seek their advice and guidance in spiritual direction.

 

            5.Mary is crowned Queen and together with all the saints she is in the glory of heaven


 Mary Queen of Heaven is surrounded by many saints.  We ask for the intercession of the Deacons, of the Priests, of the Bishops and of the Popes who are saints recognized as saints by the Church and of the many who are not remembered by the liturgical calendar but who are in the glory of heaven, because their example of life and their charity from heaven, united with that of Mary, help the Priests who are still on earth to exercise their ministry according to the Lord's will.

 

Mysteries of Light (Thursday)

 

  1. Jesus is baptized, the Holy Spirit descends upon him and God the Father proclaims him his Son

 

Jesus sent the Apostles to preach and to baptize.  Let us pray that Priests may experience the grace of Holy Orders ever better and help the faithful to celebrate with faith and to experience the gifts of grace of each sacrament, in the various stages and choices of life.

 

        2.At the wedding at Cana, Jesus transforms water into wine


 Jesus performs his first miracle through the intercession of Mary, who says to the servants: "Do whatever he tells you".  We entrust seminarians to the Lord, so that on their journey towards the priesthood they may find teachers capable of directing them to the only Master, Jesus, and train them to simply do what He wishes.

 

          3.Jesus announces the Kingdom of God


 Jesus begins his mission by inviting people to convert and believe in the Gospel.  Let us pray that the Priests, the Bishops and the Pope, in dialogue with today's thought and culture, may be able to announce the Good News, which answers the deepest questions of every man, but which also demands to be accepted with the transformation of one's own life.

 

         4.Jesus is transfigured in front of some Apostles, showing his glory as Son and Word of God


 O Lord Jesus, grant that the Priests who take care of young people are the first to be transfigured by their encounter with You and so that they may be, for those who educate, a light that illuminates the way and salt that teaches wisdom and may they testify, even with life as well as with words, how much it fills with joy, even in difficulties, that is, giving oneself to God and to one's brothers.

 

        5.Jesus institutes the Eucharist, a perennial memory of him

 We entrust priests to the Lord to celebrate the Eucharist with every care, to place it as the beginning and goal of every pastoral commitment and to teach the faithful to make the gift of themselves, united with the sacramental gift of Christ, the source and summit of their Christian life .

 

 FINAL PRAYER


 Your whole life O Mary is a yes to God, to his will.  It certainly hasn't been easy for you.  Yet, in your humility, you abandoned yourself to God, and trusted in Him.

 O Mary, also teach priests trusting abandonment to the will of the Father.  She grants that with you and like you they can say their “Here I am” to the Lord every day and in every circumstance, so that the Word of God becomes incarnate in their lives.  Amen

MARIA,

MADRE DEL SIGNORE,

IL MESE DI MAGGIO

E IL SACERDOTE


Tutti sappiamo che la preghiera più gradita a Maria è il santo Rosario. In questo mese di maggio, mese a Lei dedicato, pregheremo ogni giorno per le vocazioni sacerdotali e per la santificazione dei Sacerdoti.


ROSARIO PER LA SANTIFICAZIONE DEI SACERDOTI


PREGHIERA A MARIA MADRE DEI SACERDOTI


Madre di Cristo, al Messia Sacerdote hai dato il corpo di carne per l’unzione dello Spirito Santo per la salvezza dei poveri e contriti di cuore; custodisci nel tuo cuore e nella Chiesa i Sacerdoti, o Madre del Salvatore.

Madre della fede, hai accompagnato al tempio il Figlio dell’uomo, Compimento delle promesse date ai Padri; consegna al Padre per la sua gloria i Sacerdoti del Figlio tuo, o Arca dell'Alleanza.

Madre della Chiesa, tra i discepoli nel cenacolo pregavi lo Spirito per il popolo nuovo e i suoi pastori; ottieni all’ordine dei Presbiteri la pienezza dei doni, o Regina degli Apostoli.

Madre di Gesù Cristo, eri con Lui agli inizi della sua vita e della sua missione, lo hai cercato Maestro tra la folla, lo hai assistito innalzato da terra, consumato per il sacrificio unico eterno, e avevi Giovanni vicino, quale tuo figlio; accogli fin dall’inizio i chiamati, proteggi la loro crescita, accompagna nella vita e nel ministero i tuoi figli, o Madre dei Sacerdoti. Amen. (Giovanni Paolo II, Pastores dabo vobis)

 

Misteri della gioia (lunedì e sabato)

 

  1. Maria accoglie l’annuncio dell’Angelo Gabriele e Gesù si incarna in lei

Maria ha risposto all’Angelo: “Eccomi, sono la serva del Signore, sia fatta la sua volontà”; preghiamo perché i chiamati al sacerdozio rispondano con la sua stessa fede e generosità e scelgano di donarsi con gioia a Dio e ai fratelli.


  2.Maria va a visitare Elisabetta che la riconosce Madre del Signore


Maria ha portato il Salvatore Gesù, ancora nel suo grembo, da Elisabetta. Preghiamo per tutti i Sacerdoti che si fanno prossimi ai più poveri, ai malati e ai carcerati, attraverso la testimonianza di accoglienza, l’annuncio del Vangelo e il dono della Comunione Eucaristica.


      3.Gesù nasce a Betlemme


Il Bambino che Maria e Giuseppe contemplano appena nato è il Figlio di Dio. Preghiamo perché ogni sacerdote viva con serenità il suo celibato e promuova la vocazione al matrimonio, mostrandone la bellezza e l’orientamento alla santità, e aiuti i genitori ad accogliere il dono della vita, facendo vedere l’unicità e l’importanza di ogni figlio.

 

    4. Gesù è presentato al tempio, secondo la legge ebraica


Gesù neonato è stato presentato al tempio, cioè offerto a Dio. Ricordiamo al Signore tutti coloro che si sono donati a lui attraverso una comunità religiosa o monastica, perché il loro sacerdozio, insieme al carisma specifico della comunità, porti frutti per il bene di tutta la Chiesa.


     5.Gesù è ritrovato nel tempio, mentre discute con i dottori


Maria e Giuseppe si sono stupiti alla dichiarazione di Gesù di doversi occupare delle cose del Padre suo. Preghiamo perché le famiglie di coloro che sono chiamati al sacerdozio favoriscano, o almeno non ostacolino, le loro scelte, comprendendo che la felicità di ogni persona è seguire la volontà di Dio Padre.

 

Misteri del dolore (martedì e venerdì)

 

  1. Gesù prega nell’orto degli ulivi dicendo: “Padre, sia fatta la tua volontà”


Preghiamo perché tutti i sacerdoti siano fedeli, con intelligenza e disponibilità interiore, alla promessa di ubbidienza fatta al vescovo nel giorno dell’ordinazione, e vivano in questo abbandono filiale l’ubbidienza alla volontà di Dio Padre e la realizzazione più piena della propria libertà.


       2. Gesù è processato e flagellato


Preghiamo per i seminaristi, i diaconi, i sacerdoti e i vescovi che vivono in terre dove la fede cristiana è ostacolata o perseguitata. Il loro martirio nella fatica quotidiana o quello cruento fino a dare la vita porti frutto generando altri cristiani e in ogni Paese del mondo giunga finalmente la pace.  

 

      3.Gesù è schernito e coronato di spine


Preghiamo perché guardando a Gesù, Re e Signore, ma incoronato di spine, il Papa, i Vescovi e tutti coloro che nella Chiesa hanno autorità, la esercitino in spirito di verità e di carità a servizio dei fratelli, sacrificando se stessi per coloro che sono affidati alle loro cure.


    4.Gesù è caricato della croce e sale al calvario


Gesù ha detto di prendere ogni giorno la croce e di seguirlo. Preghiamo perché tutti i parroci, nella fedeltà agli impegni quotidiani meno eclatanti, come la preghiera, e soprattutto nella disponibilità alla confessione, trovino una fonte di grazia e santificazione per se stessi e per i fedeli.

 

      5.Gesù sacrifica la sua vita morendo in croce


Preghiamo per i Sacerdoti e i Vescovi anziani, ammalati o moribondi, perché, come hanno donato la loro vita nel servizio attivo, ora si uniscano spiritualmente a Cristo morente che si affida con fiducia al Padre e, quando sarà il loro momento, siano consolati dalla sua affermazione: “Oggi sarai con me in paradiso”.

 

Misteri della gloria (mercoledì e domenica)

 

  1. Gesù risorge dai morti: è il Signore della vita e il Salvatore


La buona notizia del Vangelo è che Gesù, il crocifisso, è risorto. Preghiamo perché nelle nostre comunità e nelle missioni, il Papa, i Vescovi e tutti i Sacerdoti annuncino a vicini e lontani, con la testimonianza della vita e con le parole più adatte, Gesù, l’unico Salvatore.

 

       2. Gesù sale in cielo e siede alla destra di Dio Padre


Gesù ha rassicurato i discepoli dicendo “Io sono con voi tutti i giorni”. Preghiamo per i Sacerdoti che hanno dei pesanti dubbi di fede, tentazioni o anche gravi peccati, perché sentano proprie le parole di Gesù rivolte a Pietro: “Tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,32).


      3. Lo Spirito Santo scende sugli Apostoli riuniti nel cenacolo con Maria


Lo Spirito Santo dispensa i carismi per formare l’unico Corpo di Cristo. Preghiamo per i Sacerdoti e i Vescovi che aderiscono a determinati movimenti ecclesiali, perché suscitando ed accogliendo i doni dello Spirito Santo, li facciano fruttificare per il bene della Chiesa e del mondo.

 

         4. Maria è assunta in cielo


Gesù in croce ha donato a Giovanni Maria e Lei, assunta in cielo, continua a mostrarsi Madre premurosa della Chiesa. Preghiamo perché, aiutati dalla sua materna sollecitudine, tutti i sacerdoti possano esercitare con carità la loro paternità spirituale, adoperandosi per coloro che cercano il loro consiglio e la guida nella direzione spirituale.

 

      5.Maria è incoronata Regina e insieme a tutti i santi è nella gloria del cielo


Maria Regina del cielo è contornata da tanti santi. Chiediamo l’intercessione dei Diaconi, dei Sacerdoti, dei Vescovi e dei Papi che sono santi riconosciuti santi dalla Chiesa e dei tanti che non sono ricordati dal calendario liturgico ma che sono nella gloria del paradiso, perché il loro esempio di vita e la loro carità dal cielo, unita a quella di Maria, aiutino i Sacerdoti che sono ancora sulla terra a esercitare il loro ministero secondo la volontà del Signore.

 

Misteri della luce (giovedì)

 

  1. Gesù è battezzato, su di Lui scende lo Spirito Santo e Dio Padre lo proclama suo Figlio


Gesù ha mandato gli Apostoli a predicare e a battezzare. Preghiamo perché i Sacerdoti vivano sempre meglio la grazia dell’ordine sacro e aiutino i fedeli a celebrare con fede e a vivere i doni di grazia di ogni sacramento, nelle diverse tappe e scelte di vita.

 

       2. Gesù alle nozze di Cana trasforma l’acqua in vino


Gesù compie il suo primo miracolo per intercessione di Maria, che dice ai servi: “Fate quello che vi dirà”. Affidiamo al Signore i seminaristi, perché nel loro cammino verso il sacerdozio trovino maestri capaci di indirizzarli all’unico Maestro, Gesù, e li formino a fare semplicemente quanto Lui desidera.


        3. Gesù annuncia il Regno di Dio


Gesù inizia la sua missione invitando a convertirsi e a credere al Vangelo. Preghiamo perché i Sacerdoti, i Vescovi e il Papa, in dialogo con il pensiero e la cultura di oggi, sappiano annunciare la Buona Notizia, che risponde alle domande più profonde di ogni uomo, ma che esige anche di essere accolta con la trasformazione della propria vita.


    4.Gesù si trasfigura davanti ad alcuni Apostoli, mostrando la sua gloria di Figlio e Parola di Dio


Fa’ o Signore Gesù che i Sacerdoti che si occupano dei giovani siano loro per primi trasfigurati dall’incontro con Te e così possano essere, per coloro che educano, luce che illumina il cammino e sale che insegna sapienza e possano essi testimoniare, anche con la vita oltre che con le parole, quanto riempie di gioia, pur nelle difficoltà, cioè il donarsi a Dio e ai fratelli.

 

        5.Gesù istituisce l’Eucaristia, perenne memoria di Lui


Affidiamo al Signore i Sacerdoti perché celebrino l’Eucaristia con ogni cura, la pongano come inizio e meta di ogni impegno pastorale e insegnino ai fedeli a fare del dono di se stessi, unito al dono sacramentale di Cristo, fonte e culmine della loro vita cristiana.

 

PREGHIERA FINALE


Tutta la tua vita O Maria è un sì a Dio, alla Sua volontà. Non è stato certamente facile per te. Eppure, nella tua umiltà, ti sei abbandonata in Dio, e fidata di Lui.

O Maria, insegna anche ai Sacerdoti l’abbandono fiducioso alla volontà del Padre. Fa’ che possano con te e come te dire ogni giorno e in ogni circostanza il loro “Eccomi” al Signore, perché la Parola di Dio si incarni nella loro vita. Amen