NONO GIORNO
LA SUA OFFERTA SUPREMA
«Cuore trafitto di Gesù, a cui tutto desidero immolare in me, e così attestarti il mio amore e consolare il tuo trafitto Cuore, ti prego nella bassezza del mio nulla, di voler distruggere in me ciò che vi ha di più nobile, quello che costituisce il fondo del mio cuore, cioè il desiderio della vita, per compiere i desideri del tuo trafitto Cuore, cioè l'Opera delle Oblate e delle Vocazioni al Sacerdozio . Questo desiderio della vita ti usurpa la gloria che solo a Te è dovuta, perché occultamente appropria a me ciò che è tutta opera tua. Purifica, distruggi, annienta in me questa parte più eletta del mio cuore; ed il vuoto che questa immolazione lascia, sia dal tuo intimo dolore e dal tuo amore riempito ».
All’alba del 3 aprile 1937 Teresa, dopo una vita spesa per consolare il Cuore di Gesù, va incontro al Suo Signore dicendo: “Sono serena, sento Dio vicino a me”.
Il giorno 31 ottobre 2015, Maria Teresa Casini, è dichiarata Beata nel suo paese natio, Frascati, dal Cardinal Angelo Amato, delegato del Papa Francesco.
PREGHIAMO
Beata Madre Teresa Casini, tu, la cui vita ha avuto un unico scopo: consolare il Cuore di Gesù trafitto da una spina a causa delle le offese di quei Sacerdoti che vivono nel peccato, chiedi al Signore per ciascuno di essi una sincera conversione, il coraggio di tornare a Dio e un’immensa fiducia nella Sua immensa Misericordia. Ti preghiamo in modo particolare per i Sacerdoti moribondi. Amen
Recita 10 gloria al Padre e la seguente giaculatoria: “Signore, manda santi Sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.
OTTAVO GIORNO
TESTAMENTO SPIRITUALE ALLE FIGLIE
Carissime Figlie,
prima di andarmene al mio Dio, sento il dovere di domandarvi perdono di tutti i cattivi esempi che vi ho dato col mio carattere vivo e troppo franco, e quindi della causa che sono stata dei vostri disgusti, abbattimenti e mancanze di spirito.
Vi domando anche perdono del cattivo esempio che vi ho dato con la trasgressione della regolare osservanza specie del silenzio e degli atti comuni. Perdonatemi, Figlie, e pregate molto per l'anima mia, essendo essa molto, ma molto colpevole avanti a Dio stante le grazie che Egli mi ha fatto, benché io non le meritassi, e a cui disgraziatamente non ho corrisposto, anzi ne ho abusato.
Ora, Figlie, per l'ultima volta voglio farvi le mie raccomandazioni, volendo così compiere il mio ufficio sino alla fine, sotto gli occhi del mio Dio e del mio tutto.
1) Ciascuna cerchi di crescere sempre meglio nell'obbedienza, nell'umiltà e nella semplicità e queste virtù, che per una Oblata sono fondamentali, le custodirete e accrescerete in voi quanto più pregherete. Oh! sì, figlie, pregate, pregate con semplicità, ma pregate, e la vostra preghiera non sia mai interrotta, ossia nelle vostre azioni ed opere, tenete il vostro spirito alla presenza di Dio, pensando che agite sotto lo sguardo divino, e questo vi aiuterà a farle bene e a poterle presentare al vostro Dio quali opere soddisfattorie. Oh! la preghiera per una oblata è tutto; pregate, figlie, nelle consolazioni, pregate nelle tentazioni, pregate nelle aridità, pregate nel trambusto delle vostre passioni, infine pregate sempre, pregate con amore filiale, pregate con fede, pregate con familiarità, pregate come sa pregare una figlia il suo caro padre, come un'anima sa pregare il suo caro Dio, il suo tutto.
2) Abbiate un grande desiderio di purificare il vostro spirito da tutto ciò che non è Dio; nulla deve essere in voi che non sia di Dio e per Iddio, e quindi generosamente tagliate, senza ripensarci, ogni cosa che non è Dio, e se occorre, troncate tutto di un colpo, senza preoccuparvi degli altri: Iddio solo deve essere nel cuore vostro. Vorrei sapermi meglio spiegare per farvi capire quanto è necessario per una Oblata la purificazione del suo cuore. Vi dirò che solo per questo mezzo si può essere vera Oblata, accetta alla giustizia divina; solo per questa purificazione si può offrire a Dio un sacrificio di espiazione, ed infine per questa purificazione si arriva a vivere in Dio, unita nel più intimo con Dio. Oh! quanto è grande quest’unione con Dio che l'anima prova a misura che il suo cuore si purifica! Questa unione riveste l'anima di Dio in un modo così sensibile che, solo provandolo, si può capire; questa unione tiene l'anima talmente stretta al suo Dio, che in tutto vede Iddio e Dio solo solo è nel fine del suo operare e del suo parlare. Oh! dolce cosa è vivere unita a Dio, le stesse tenebre sono luce per l'anima che è unita a Dio. Questa intima unione io desidero in voi ed allora l'obbedienza, l'umiltà, la semplicità, l’osservanza della Regola e tutte le altre virtù ed opere di religione vi saranno care, perché esse vi portano a Dio, vi parlano di Dio, come a Dio vi porteranno i fiori, le piante, il firmamento, il creato tutto. E le creature, figlie mie, amatele e amatele in Dio, ma non vi ci attaccate; persuadetevi, figlie, che le creature non possono, da loro stesse, avere meriti, è solo Iddio che muove il loro cuore, inclina i loro sentimenti a noi: perciò non vi fermate ad esse, ma levatevi a Dio, ed il vostro cuore, i vostri affetti siano solo per Iddio.
3) Torno a raccomandarvi lo spirito dell'Opera; amate questo spirito, perché è il Cuore di Gesù trafitto che nel suo dolore lo ha chiesto. Egli vi ha chiamate a sé, vi ha dato una grande vocazione: ebbene corrispondete; le vostre opere, la vostra vita, tutto sia improntato di questo spirito, sia rivestito di esso, sia tutto tutto uniforme ai desideri del Sacro Cuore di Gesù. Amate la vostra vocazione!
4) Ed in ultimo vi raccomando il S. Cuore di Gesù; consolate questo Cuore trafitto, questo Cuore abbandonato; consolatelo ed amatelo, offritegli il cuor vostro come luogo di suo rifugio negli abbandoni e dolori, offritegli il vostro amore come refrigerio al suo amore contradetto, sconosciuto e non corrisposto.
5) Fatevi sante, ma di quella santità che non ha nulla di apparenza ed è solo nota a Dio, di quella santità che nel sacrificio, nell'osservanza, nell’esercizio delle più sode virtù e nel puro amore di Dio, si fonda, cresce e si perfeziona.
6) Pregate sempre per me, ma in special modo vi raccomando i sacerdoti, per la santificazione dei quali solo dovete immolarvi. Vi benedico per l'ultima volta.
7) Nella debolezza in cui sono ho dimenticato raccomandarvi la carità scambievole. Le giovani rispettino e compatiscano le più anziane, le più anziane amino, compatiscano le giovani e scambievolmente si sopportino: ricordatevi che tutti siamo difettosi.
Vi esorto poi ad osservare ed amare il silenzio; ricordatevi che tutte le vostre mancanze sono provenute dalle mancanze di silenzio, e quando l'avete osservato l'animo vostro stava più tranquillo e più raccolto. Abbiate questa misura: ogni giorno in modo tutto particolare esaminatevi sul silenzio, e quando vedete che spesso cadete è un segno che l'anima vostra si dissipa, e rimediate subito, perché il silenzio mantiene il raccoglimento e quando questo non vi è si cade in una infinità di difetti.
LA MADRE
PREGHIAMO
Beata Madre Teresa Casini, noi Suore Oblate del Sacro Cuore di Gesù e tue figlie spirituali, ti chiediamo con tutto il cuore che nella tua famiglia religiosa, per la fondazione della quale andasti incontro a tante sofferenze, rimanga viva la tua raccomandazione:“… consolate questo Cuore trafitto, questo Cuore abbandonato; consolatelo ed amatelo, offritegli il cuor vostro come luogo di suo rifugio negli abbandoni e dolori, offritegli il vostro amore come refrigerio al suo amore contraddetto, sconosciuto e non corrisposto” e l’impegno a pregare per la santificazione dei Sacerdoti per la quale solo dovete immolarvi” . Amen
Recita 10 gloria al Padre e la seguente giaculatoria: “Signore, manda santi Sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.
SETTIMO GIORNO
Intanto la sua salute, sempre molto delicata, peggiora sempre più. Una leggera paralisi e una progressiva artrite deformante la costringono sulla sedia a rotelle, ma il suo cuore è sempre più ardente di amore per Gesù Eucaristia, tanto che, quando sarà costretta a rimanere a letto, da una finestrella della sua camera, che comunica con la cappella, farà compagnia al suo Signore notte e giorno.
PREGHIAMO
Beata Madre Teresa Casini, ti raccomandiamo tutti i Sacerdoti che, a causa della debolezza della natura umana o dell’incomprensione da parte dei superiori, si sono allontanati dal Signore, credendo di trovare serenità e pace nelle promesse effimere di questo mondo. Sono venuti a trovarsi, delusi, in situazioni di abbattimento o di corruzione da cui non riescono ad uscire. Chiedi per loro alla Spirito Santo la luce necessaria perché ritrovino la strada del ritorno a Colui che li aspetta a braccia aperte. Amen
Recita 10 gloria al Padre e la seguente giaculatoria: “Signore, manda santi Sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.
SESTO GIORNO
Nel 1925, per promuovere e coltivare le vocazioni sacerdotali, Teresa si trasferisce a Roma dove, sempre in pieno accordo con le autorità ecclesiastiche, dà vita all’Opera dei Piccoli Amici di Gesù, collegi nei quali regna uno spirito di famiglia, che cura in modo particolare la formazione del cuore dei bambini. Quest’Opera darà alla Chiesa numerosi Sacerdoti e alcuni Vescovi. In seguito, ella si prodiga con delicata premura in tutte quelle forme di attività, che il suo cuore materno le ispira in favore dei Sacerdoti.
PREGHIAMO
Beata Madre Teresa Casini, ti preghiamo con tutto il cuore per quei Sacerdoti nei quali è venuta meno la fede in Dio e la fiducia nei fratelli e che sono tentati di abbandonare il ministero sacerdotale, procurando una grande ferita al Cuore di Gesù e uno scandalo nella comunità cristiana. Fa’ che si ricordino del fervore iniziale e riprendano il cammino chiedendo la forza allo Spirito Santo che abita in loro, per mantenersi fedeli fino alla fine. Amen
Recita 10 gloria al Padre e la seguente giaculatoria: “Signore, manda santi Sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.
QUINTO GIORNO
La vita del piccolo monastero, di stretta clausura, si svolge tra preghiera e lavoro. Il fervore è tanto ma le difficoltà economiche sono tantissime e per insufficienza di beni prima necessità le suore facilmente si ammalano di tisi e parecchie muoiono. I genitori delle giovani che vorrebbero diventare religiose, per timore che le figlie abbiano a perdere la salute, negano loro il permesso.
Sono anni molto molto difficili, ma Teresa non si scoraggia: sa che quest’Opera è stata richiesta dal Signore stesso ed Egli non le lascerà mancare il Suo aiuto.
Vive il suo tempo in un esercizio di pura fede e nella serena fiducia che il Signore avrebbe spianato la strada a questa piccola famiglia religiosa, che nient’altro desiderava se non consolare il Cuore Trafitto di Gesù. I Superiori Ecclesiastici ad un certo punto consigliano a Teresa di aprire la clausura. Ella allora si dedica alla cura delle ragazze del popolo, nel cui cuore cerca di instillare un’alta stima per il Sacerdozio ministeriale e le prepara a diventare delle brave madri di famiglia, le quali sapranno individuare il germe della vocazione nei loro figli, pregare perché giunga a maturazione.
PREGHIAMO
Beata Madre Teresa Casini, ti preghiamo per I Sacerdoti che svolgono il ministero da molti anni. L’insuccesso non li scoraggi e il successo non li insuperbisca; l’ostilità non li deprima e la stima non li illuda; il dolore non li prostri e la gioia non li esalti; la stanchezza non li fiacchi e l’entusiasmo non li distolga dal dialogo con il Signore. Tengano i loro occhi ostinatamente fissi su Colui che li ha chiamati perché stessero con Lui e insegnino ai fedeli a fare altrettanto. Amen
Recita 10 gloria al Padre e la seguente giaculatoria: “Signore, manda santi Sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.
QUARTO GIORNO
Intanto la sua famiglia si è stabilita a Frascati e lei va a pregare nella chiesa di san Rocco. “In questa chiesa compresi che avrei potuto realizzare il desiderio espresso dal Signore riguardo ai Sacerdoti con riunire attorno a Gesù Sacramentato un piccolo numero di anime, aventi per scopo di offrirsi insieme a Lui, Vittima Eucaristica, in sacrificio di espiazione per quei Sacerdoti che, con le loro colpe, offendono la giustizia del Suo Divin Padre”.
Lei confida tutto al suo direttore spirituale. Padre Arsenio, uomo intelligente ma imperioso, le ordina di entrare in un Istituto nascente intitolato: "Le vere amanti del Cuore di Gesù". La fondatrice, donna dall'equilibrio mentale instabile, dopo poco si ammala e muore e l'Istituto finisce nel nulla.
Teresa allora si ritira a Grottaferrata, dove passa molte ore delle sue giornate in preghiera nell'Abbazia di Santa Maria. Prende in affitto un piccolo appartamento dove comincia ad accogliere alcune ragazze desiderose di conoscere il Signore. Intanto sta cercando di costruire una piccola casa, nella quale il 17 ottobre 1892 con due di esse inizia, nella più grande povertà, la vita comune e il 2 febbraio 1894 nasce l’Istituto delle Vittime del Sacro Cuore di Gesù, rinominato poi Istituto delle Suore Oblate del Sacro Cuore di Gesù.
PREGHIAMO
Beata Madre Teresa Casini, ti preghiamo per tutti i Sacerdoti ordinati da poco tempo. Con la preghiera assidua e fervorosa sappiano conservare la fiamma che lo Spirito Santo ha acceso nei loro cuori, schivare le sirene seduttrici del successo e del possesso, mantenere puri i loro cuori e i loro corpi per farne un sacrificio santo e gradito al Signore, così che possano diventare fari luminosi per il cammino dei fratelli loro affidati. Amen
Recita 10 gloria al Padre e la seguente giaculatoria: “Signore, manda santi Sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.
TERZO GIORNO
Dopo attenta riflessione e con l'aiuto e il consiglio del suo direttore spirituale, padre Arsenio Pellegrini, abate dei monaci basiliani, decide di consacrarsi interamente al Signore, entrando il 1° febbraio 1885 nel monastero delle "Sepolte vive" in Roma. In questo luogo, subito dopo l'ingresso, sente nel suo intimo una voce che le dice: "Qui entri per imparare non per restare". Ella intanto vive la sua vita di claustrale, cercando unicamente. di piacere al Signore. “Un giorno, -racconta- stando attorno a Gesù Sacramentato e trattando con Lui familiarmente, intesi che Gesù mi chiedeva dodici vittime, che si fossero offerte con Lui alla giustizia del suo Divin Padre in riparazione delle offese ricevute da parte dei Suoi Sacerdoti “e richiese che questa offerta ciascuna la facesse con il proprio sangue”. Il 12 giugno dello stesso anno, giorno della festa del Sacro Cuore, insieme al padre Arsenio Pellegrini, a tre monaci basiliani, a un sacerdote diocesano, a due religiose e a quattro laiche fa la sua offerta di vittima. Dopo qualche mese però si ammala ed è costretta a tornare in famiglia, dove l'opposizione della mamma alla sua scelta di consacrazione si fa sempre più ostinata. Lei non si lascia intimidire e cerca di realizzare il suo sogno.
PREGHIAMO
Beata Madre Teresa Casini, ti preghiamo per tutti i direttori spirituali dei giovani. Siano uomini di preghiera e non semplici psicologi; guide esperte nella via della santità e punti di riferimento rassicuranti per tutti coloro che sono alla ricerca del senso della propria vita e delle decisioni da prendere in merito. I giovani, a loro volta e sul tuo esempio, sappiano fidarsi dei loro consigli e seguirli con assennatezza e personale responsabilità. Amen
Recita 10 gloria al Padre e la seguente giaculatoria: “Signore, manda santi Sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.
SECONDO GIORNO
A diciotto anni Teresa ha tanto vuoto nel cuore e cerca come dar senso alla sua giovane vita. Convinta che solo Dio può riempire questo vuoto, passa molte ore della sua giornata, facendo amorosa compagnia a Gesù Sacramentato. Un giorno, mentre è in preghiera nella chiesa abbaziale di santa Maria in Grottaferrata, il Signore le mostra il suo Cuore trafitto da una spina e le rivela il proprio dolore: « “Il Sacerdote è parte delle mie viscere, pupilla dei miei occhi; il carattere sacerdotale è al di sopra di qualunque dignità. Io ho chiamato queste anime al mio servizio, dando loro una vocazione sublime, le ho circondate di lumi e grazie dello Spirito Santo e le ho messe in mezzo alla società, affinché, trattando continuamente con essa, mi fossero come tanti canali in cui le anime passassero per venire al mio Cuore. Ma - aggiunse con espressione di dolore - non tutte corrispondono alla loro vocazione e con le loro infedeltà e ingratitudini trafiggono il mio cuore, conficcando una spina in esso”. Mi chiese poi di riparare e di consolarlo nel suo dolore». Da quel momento in poi non ha più pace. Il suo unico desiderio sarà consolare Gesù e cercare tutti i modi per farlo.
PREGHIAMO
Beata Madre Teresa Casini, ti preghiamo per tutti i giovani che come te portano in cuore la chiamata del Signore e che desidererebbero consacrarsi a Lui ma sono angosciati, perché non riescono a fare il distacco necessario dagli affetti, dalle comodità, dai divertimenti e dal successo. Fa’ che sul tuo esempio anche essi non “abbiano più pace” e il loro unico desiderio sia quello di diventare la gioia di Dio. Amen
Recita 10 gloria al Padre e la seguente giaculatoria: “Signore, manda santi Sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.
PRIMO GIORNO
Teresa nasce a Frascati, ridente cittadina dei castelli romani, il 27 ottobre 1864. E' la primogenita dell'ingegnere Tommaso Casini e di Melania Rayner, cittadina belga. Vive la sua infanzia serena insieme alla sorella Adele e al fratello Alessandro, per il quale nutre un amore particolare. Il suo amato papà, uomo di fede sincera e profonda, le insegna ad amare Dio con tutto il cuore. Quando Teresa ha soltanto nove anni egli muore. La famiglia allora si trasferisce a Grottaferrata presso i nonni materni. La mamma, donna giovane, bella, ricca e amante del divertimento, la trascina in una vita mondana senza tregua.
PREGHIERA
Beata Madre Teresa Casini, ti preghiamo per tutte le famiglie cristiane e in modo particolare per quelle in cui il Signore si degna di scegliere un figlio o una figlia per la vita di totale consacrazione nella vita sacerdotale o religiosa. Sappiano essere generose, pensando che i figli sono stati sì affidati loro dal Signore, ma che Egli ha su ciascuno di essi un progetto che va realizzato, prima di tutto per la loro felicità e poi per il bene dei fratelli. Sappiano accompagnarli, in un serio discernimento, con la preghiera, l’incoraggiamento e l’affetto. Amen.
Recita 10 gloria al Padre e la seguente giaculatoria: “Signore, manda santi Sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.
“Pregate il padrone della messe che mandi operai!” Ciò significa: la messe c’è, ma Dio vuole servirsi degli uomini, perché essa venga portata nel granaio. Dio ha bisogno di uomini. Ha bisogno di persone che dicano: Sì, io sono disposto a diventare il Tuo operaio per la messe, sono disposto ad aiutare affinché questa messe che sta maturando nei cuori degli uomini possa veramente entrare nei granai dell’eternità e diventare perenne comunione divina di gioia e di amore. “Pregate il padrone della messe!” Questo vuol dire anche: non possiamo semplicemente “produrre” vocazioni, esse devono venire da Dio. Non possiamo, come forse in altre professioni, per mezzo di una propaganda ben mirata, mediante, per cosi dire, strategie adeguate, semplicemente reclutare delle persone. La chiamata, partendo dal cuore di Dio, deve sempre trovare la via al cuore dell’uomo. E tuttavia: proprio perché arrivi nei cuori degli uomini è necessaria anche la nostra collaborazione. Chiederlo al padrone della messe significa certamente innanzitutto pregare per questo, scuotere il suo cuore e dire: “Fallo per favore! Risveglia gli uomini! Accendi in loro l’entusiasmo e la gioia per il Vangelo! Fa' loro capire che questo è il tesoro più prezioso di ogni altro tesoro e che colui che l’ha scoperto deve trasmetterlo!”
Noi scuotiamo il cuore di Dio. Ma il pregare Dio non si realizza soltanto mediante parole di preghiera; comporta anche un mutamento della parola in azione, affinché dal nostro cuore orante scocchi poi la scintilla della gioia in Dio, della gioia per il Vangelo, e susciti in altri cuori la disponibilità a dire un loro “sì”.
Come persone di preghiera, colme della Sua luce, raggiungiamo gli altri e, coinvolgendoli nella nostra preghiera, li facciamo entrare nel raggio della presenza di Dio, il quale farà poi la sua parte. In questo senso vogliamo sempre di nuovo pregare il Padrone della messe, scuotere il suo cuore, e con Dio toccare nella nostra preghiera anche i cuori degli uomini, perché Egli, secondo la sua volontà, vi faccia maturare il “sì”, la disponibilità; la costanza, attraverso tutte le confusioni del tempo, attraverso il calore della giornata ed anche attraverso il buio della notte, di perseverare fedelmente nel servizio, traendo proprio da esso continuamente la consapevolezza che – anche se faticoso – questo sforzo è bello, è utile, perché conduce all’essenziale, ad ottenere cioè che gli uomini ricevano ciò che attendono: la luce di Dio e l’amore di Dio.
Benedetto XVI (Incontro con i Sacerdoti e i Diaconi a Freising, 14 settembre 2006)
Il Signore segue i suoi predicatori
Il nostro Signore e Salvatore, fratelli carissimi, ci ammonisce ora con la parola, ora con i fatti. A dire il vero, anche le sue azioni hanno valore di comando, perché mentre silenziosamente compie qualcosa ci fa conoscere quello che dobbiamo fare. Ecco che egli manda a due a due i discepoli a predicare, perché sono due i precetti della carità: l’amore di Dio, cioè, e l’amore del prossimo.
Il Signore manda i discepoli a due a due a predicare per indicarci tacitamente che non deve assolutamente assumersi il compito di predicare chi non ha la carità verso gli altri.
Giustamente poi è detto che «li inviò avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi» (Lc 10, 1). Il Signore infatti segue i suoi predicatori, perché la predicazione giunge prima, e solo allora il Signore viene ad abitare nella nostra anima, quando lo hanno preceduto le parole dell’annunzio, attraverso le quali la verità è accolta nella mente. Per questo dice Isaia ai medesimi predicatori: «Preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio» (Is 40, 3). E il salmista dice loro: «Spianate la strada a chi sale sul tramonto» (Sal 67, 5 volg.).
Noi dunque spianiamo la strada a colui che sale «sul tramonto» quando predichiamo alle vostre menti la sua gloria; perché, venendo poi egli stesso, le illumini con la presenza del suo amore.
Ascoltiamo quello che dice nell’inviare i predicatori: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe, perché mandi operai per la sua messe» (Mt 9, 37-38). Per una grande messe gli operai sono pochi. Di questa scarsità non possiamo parlare senza profonda tristezza, poiché vi sono persone che ascolterebbero la buona parola, ma mancano i predicatori. Ecco, il mondo è pieno di sacerdoti, e tuttavia si trova assai di rado chi lavora nella messe del Signore. Ci siamo assunti l’ufficio sacerdotale, ma non compiamo le opere che l’ufficio comporta.
Perciò riflettete attentamente, fratelli carissimi, sulla parola del Signore: «Pregate il padrone della messe, perché mandi operai per la sua messe». Pregate voi per noi, perché siamo in grado di operare per voi come si conviene; perché la lingua non resti inattiva dall’esortare, e il nostro silenzio non condanni, presso il giusto giudice, noi, che abbiamo assunto l’ufficio di predicatori.
(Dalle «Omelie sui vangeli» di san Gregorio Magno, papa)
O uomo, perché hai di te un concetto così basso, quando sei tanto prezioso per Dio? Perché mai, tu che sei così onorato da Dio, ti spogli irragionevolmente del tuo onore? Perché vuoi capire come sei stato fatto e non cerchi per qual fine sei stato creato? Tutto questo edificio del mondo, che i tuoi occhi contemplano, non è stato forse fatto per te? (...)
San Pietro Crisologo
Dolcissimo Gesù, le nostre anime hanno sete di te! Attraici, congiungici familiarmente con te, guidaci al porto della vita! Sei venuto sulla terra per salvarci, e la tua vita è la più bella, la più grandiosa manifestazione di Dio! La divina semplicità di questa vita, piena di tanti tesori di sapienza e di amore, ci rapisce a Dio, e noi in te vediamo veramente la gloria del Padre, e per la tua luce scorgiamo tutta la misera piccolezza delle cose umane!
Dolcissimo Gesù, le nostre anime, disingannate da tante tristi esperienze, hanno sete di Te! Hanno fame di Te! Vivi glorioso nei nostri cuori, facci ritornare all’ideale cristiano, rendici pieni di forza, pieni di luce, pieni di amore; rendici strumenti della tua gloria, servi di amore e non servi di pena! Stillaci Tu goccia a goccia nel cuore la tua medesima vita, ed essa diventi il nostro sospiro, il nostro palpito perenne!
Decalogo della quotidianità composto da san Giovanni XXIII:
È comoda la stazione a due passi. Mai, però, ho perso tante volte il treno come da quando abito a due passi da essa.
È vero!... due passi sono due passi; fare due passi è facilissimo; è, per così dire un’inezia.
Per prendere il treno, quei due passi, però, li devo comunque fare.
Li devo fare, e prima che parta il treno: li devo fare per entrare in carrozza prima che chiudano le porte.
Eh, si. A che serve essere a due passi, se non li faccio?
A che serve essere a due passi dal campanile, se non vado in chiesa?
A che serve vivere in chiesa, se non adoro Gesù eucaristia?
A che serve adorare il pane eucaristico, se non lo mangio?
A che serve mangiarlo, se non lo testimonio con la vita donata per gli altri?
A che serve essere… a due passi?… avere tutta la scrittura e sapere i due più grandi comandamenti, se non li vivo amando Gesù nel
prossimo?
Il prossimo è la stazione che vive a due passi da me. Ma a che serve avere il prossimo a due passi, se la distanza dei due passi non la elimino
per poter entrare in lui e lasciare che lui entri in me?
I due passi li faccio quando esco dal mio io; rinnegando me stesso, trovo Dio nel mio prossimo.
Padre Andre Panont OCD
“Signore Gesù Cristo, ti preghiamo per i Sacerdoti:
trasforma la loro debolezza in forza per sostenere i deboli,
la loro povertà in ricchezza per chi si sente povero di amore,
il loro scoraggiamento in entusiasmo per l’annuncio del Vangelo,
la loro tristezza in gioia da comunicare a chi è triste,
il loro risentimento in perdono per chi li offende o li calunnia,
il loro rimorso nella pace di chi si sente perdonato e amato,
la loro inquietudine in quella tranquillità che dà fiducia a chi chiede sostegno nelle prove della vita,
la loro vita in offerta a Te gradita per la salvezza propria, di coloro che gli son affidati e di tutti i fratelli.
Amen
MISTERI GAUDIOSI
Nel 1° Mistero Gaudioso si contempla l'Annunciazione
O Madre dell'Eterno Sacerdote e perciò Madre del Sacerdozio cattolico - noi adoriamo il Verbo divino fattosi uomo e Sacerdote nel tuo seno, per la potenza di quelle cinque parole : « Si faccia di me secondo la tua parola ». Ammiriamo la dignità del Sacerdote che con altre cinque parole, altrettanto onnipotenti « questo è il mio corpo » rende Gesù presente sull'Altare e ti domandiamo per tutti i Sacerdoti una santità conveniente alla loro sublime dignità e per noi di saper apprezzare e approfittare del grande dono fattoci da Dio nel darceli, quali padri delle nostre anime.
1 Pater, 10 Ave, 1 Gloria, Gesù mio...
Nel 2° Mistero Gaudioso si contempla la Visitazione
O Madre dell'Eterno Sacerdote, noi adoriamo Gesù, che riempiendo il tuo cuore della sua carità, ti spinse a visitare S. Elisabetta e, al suono della tua voce, santificò S. Giovanni Battista. Ammiriamo la potenza del Sacerdote che con la sua parola altrettanto onnipotente, risuscita o guarisce in nome di Cristo le anime nel sacramento della confessione e ti preghiamo di concedere a tutti i Sacerdoti un grande amore , affinché sappiano, come te, portare Gesù alle anime e le anime a Gesù.
1 Pater, 10 Ave, 1 Gloria, Gesù mio...
Nel 3° Mistero Gaudioso si contempla la Nascita di Gesù
O Madre dell'Eterno Sacerdote, noi adoriamo Gesù nell'atto di essere da te presentato all'adorazione dei Pastori e dei Magi. Ammiriamo la dignità del Sacerdote incaricato di distribuire quello stesso Gesù alle anime nella S. Comunione e ti domandiamo per tutti i sacerdoti l'ardore della tua fede nel trattare l'Eucaristia, di cui sono custodi, e la purezza delle tue mani nell'amministrarla ai fedeli; ed a noi concedi di accostarci sempre, il meno indegnamente possibile, questo Sacramento.
1 Pater, 10 Ave, 1 Gloria, Gesù mio...
Nel 4° Mistero Gaudioso si contempla la Presentazione.
O Madre dell'Eterno Sacerdote, noi adoriamo Gesù, che nel tempio compie per mano tua l'offerta del suo sacrificio. Ammiriamo la dignità del sacerdote che nella S. Messa offre quella stessa ostia di propiziazione e ti domandiamo per tutti i sacerdoti la grazia di poter celebrare sempre degnamente la S. Messa e a noi concedi di saperne meglio apprezzare il valore, partecipandovi più frequentemente e il più devotamente possibile.
1 Pater, 10 Ave, 1 Gloria, Gesù mio...
Nel 5° Mistero Gaudioso si contempla il Ritrovamento di Gesù.
O Madre dell'Eterno Sacerdote, noi adoriamo Gesù che manifesta al mondo la sua sapienza nel tempio di Gerusalemme. Ammiriamo la dignità del Sacerdote a cui Gesù ha affidato la missione di portare la sua stessa parola a tutte le genti e ti domandiamo di concedere a tutti i Sacerdoti la scienza e lo zelo per saperla annunciare con fermezza e dolcezza e a noi di ascoltarla sempre con fede, attenzione e docilità.
1 Pater, 10 Ave, 1 Gloria, Gesù mio, Salve Regina.
Preghiera alla Vergine del Rosario
per i Sacerdoti
Vergine Maria, Madre di Cristo sacerdote, Madre dei sacerdoti del mondo intero, Tu ami in modo tutto particolare i preti, perché sono le immagini viventi del tuo unico Figlio. Tu hai aiutato Gesù durante la tua vita terrena e Tu l’aiuti ancora in cielo.
Ti supplichiamo, prega per i sacerdoti!
Gesù nel vangelo ha detto: “Pregate il Padre Celeste perché mandi operati alla sua messe”.
Obbedienti al suo comando vogliamo pregare con te perché il Padrone della messe ci doni sacerdoti che siano uomini di intensa preghiera, che ci spieghino il Vangelo in modo da farci innamorare di Cristo, che ci amministrino i sacramenti e che ci insegnino a diventare veri figli di Dio!
Vergine Maria chiedi Tu stessa a Dio Padre i sacerdoti di cui abbiamo tanto bisogno; e poiché il tuo amore ha ogni potere su di Lui ottienici sacerdoti santi! Amen
Con fede viva nella potenza del Sangue di Cristo preghiamo e diciamo:
(Sui grani grandi della Corona del Rosario si dice)
Eterno Padre, io Ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria il Sangue preziosissimo di Gesù Cristo, per la santificazione dei Sacerdoti, per le vocazioni sacerdotali e religiose, per la conversione di tutti i peccatori, per i moribondi e per le anime sante del Purgatorio!
(Sui grani piccoli della Corona del Rosario si dice)
“Scenda, o Gesù, il tuo Sangue sopra di essi per illuminarli, purificarli, guarirli e fortificarli e sopra il demonio per abbatterlo”.
Alla fine:
Pater, Ave, Gloria,
PREGHIAMO
Sangue prezioso di Gesù, simbolo e prezzo del nostro riscatto, continua a sgorgare dalle Sue piaghe sante, dal Suo Cuore innamorato di noi! Profuma sempre più i cuori dei nostri Sacerdoti, perché ci comunichino, per intercessione di Maria, il Tuo Amore misericordioso. Apriti un varco in tante anime sacerdotali profanate dalla colpa e inveterate nel vizio e fa’ che tornino a te sinceramente pentite. Scorri copioso nelle anime dei nostri ragazzi, per lasciarvi i germi della vocazione al Sacerdozio. Amen.
O Gesù mio, ti prego per la Chiesa intera: concedile l’amore e la luce del tuo Spirito, rendi efficaci le parole dei sacerdoti, affinché spezzino anche i cuori più induriti e li facciano ritornare a te, o Signore.
Signore, dacci sacerdoti santi, e tu stesso conservali nella serenità. Fa’ che la potenza della tua Misericordia li accompagni dovunque e li custodisca contro le insidie che il demonio non cessa di tendere all’anima di ogni sacerdote.
La potenza della tua Misericordia, o Signore, distrugga tutto ciò che potrebbe offuscare la santità dei sacerdoti, perché tu sei onnipotente. Ti chiedo, Gesù, di benedire con una luce speciale i sacerdoti dai quali mi confesserò nella mia vita. Amen.
Lo stretto rapporto tra il Sacerdozio e l’Eucaristia costituisce per san Francesco la motivazione fondamentale della sua fede e la sottomissione totale nei confronti dei sacerdoti, anche se poveri e peccatori, e anche la loro venerazione e il grande rispetto che Francesco aveva nei loro confronti, di cui parla nel suo Testamento:
“Poi il Signore mi dette e mi dà una cosi grande fede nei sacerdoti che vivono secondo la forma della santa Chiesa Romana, a motivo del loro ordine, che anche se mi facessero persecuzione, voglio ricorrere proprio a loro.
E se io avessi tanta sapienza, quanta ne ebbe Salomone, e trovassi dei sacerdoti poverelli di questo mondo, nelle parrocchie in cui dimorano, non voglio predicare contro la loro volontà. E questi e tutti gli altri voglio temere, amare e onorare come i miei signori. E non voglio considerare in loro il peccato, poiché in essi io discerno il Figlio di Dio e sono miei signori. E faccio questo perché, dello stesso altissimo Figlio di Dio nient'altro vedo corporalmente, in questo mondo, se non il Santissimo Corpo e il Santissimo Sangue che essi ricevono ed essi soli amministrano agli altri”.
"I calici, i corporali, gli ornamenti degli altari e tutto ciò che riguarda il Sacrificio devono essere preziosi. E se il Santissimo Corpo del Signore sarà collocato in modo miserevole in qualche luogo, secondo il precetto della Chiesa, sia posto da essi in un luogo prezioso e sia custodito e sia portato con grande venerazione e nel dovuto modo sia dato agli altri (...) E quando è consacrato dal sacerdote sull'altare ed è portato in qualche parte, tutti, in ginocchio, rendano lode, gloria e onore al Signore Dio vivo e vero".